sabato 25 giugno 2011

val Forcola - val Gamba (CH)

Dopo tutto il maltempo che ha frenato le gite SEI per oltre un mese, facciamo un giro di tanta soddisfazione tra Italia e Svizzera, ma purtroppo a ranghi ridotti... Solo Nike, Nando e me. Ce ne andiamo venerdi' sera a dormire all'alpe Forcola (val Forcola, lato italiano) per poi scendere sabato nel primo pezzo di val Forcola (lato svizzero) e fare tappa nella splendida alpe di Campel Alt. Lasciamo qui gli zaini per un giro di tutto rispetto prima di ritornare per la notte di sabato. Domenica si torna in alpe Forcola, allungando per vedere la b.tta di Lendine/Lenden, prima di scendere a valle in tarda serata. Qui la mappa del giro e ora i dettagli:
b.tta Lendine

Venerdi' sera ore 20.00
----------------------------
Con un bel tramonto che illumina il p.zzo di Prata, Nando, Nike e io ci mettiamo in marcia dal primo parcheggio di Voga appena sotto il bivio della strada a pagamento per Dardano (permesso presso il comune di Menarola). Saliamo prima su strada e, dalla chiara indicazione "Forcola" un paio di tornanti sopra, su sentiero stretto stretto e strappato alla tipica e voracissima vegetazione del sottobosco dei 1000 metri: felci e altre piante, arbusti e alberelli di posti umidi. 300 metri piu' su c'e' l'alpe Dardano dove incontriamo i proprietari di una baita che si godono il tramonto. Altri 200 metri su sentiero sempre ripido, ma un po' piu' largo e meglio delineato, e siamo presso l'aerea alpe Buglio e i suoi pascoli. Gli ultimi 300 metri, infine, spianano leggermente, la vista continua ad allargarsi e si riesce a vedere bene la valle dove, sul crinale con la val Bodengo, riconosciamo il paesino di Orlo: ci siamo passati lo scorso anno con Giacomo.
alpe e passo Forcola
E' umido ma non ho caldo, domina la stanchezza della settimana, e i passi si succedono con il desiderio di arrivare presto. Perdo tempo nell'aprire e chiudere i molti cancelli che delimitano le aree di pascolo. Nike fa su e giu' tra Nando (avanti) e me (indietro) correndo contenta, la lingua a penzoloni e le orecchie dritte. In un'ora e quaranta, ormai quasi con il buio, arrivo all'alpe Forcola. La ritrovo sempre bella, vuota, e con sei asini al pascolo. I suoi 12 posti letto e la dotazione sono a posto, ben tenuti, e con qualche novita' rispetto all'ultima volta (ormai parecchi anni indietro): la stufa ha cambiato posizione e la legnaia e' molto meno umida di prima. Merito anche dell'attento capannaro che la mantiene in ordine: Clito.
ospiti stagionali
 Il registro segna sempre numerosi passaggi, come si conviene a questa che e' una delle poche baite note al SEI sempre aperte, in ottime condizioni, dove si viene e si va in autogestione ed e' facilmente raggiungibile. L'altra che ho in mente e' l'amata alpe Pozzolo, meno facile da raggiungere. Dal registro vediamo che pochissime persone vanno dalla parte Svizzera della val Forcola. Non sanno cosa si perdono!
Cena veloce a base di pasta con sugo di noci, salume e 1/2 bottiglia di vino (in due). Un sorsino della grappa che abbiamo portato ristora Nando che e' molto triste per aver scordato a casa gli amati pomodori ("...ahhhh. Le pummarole"). Il sonno ci coglie subito e ci accompagna fino al mattino.

Sabato (d+ 1860m; d- 1580m)
------------------------------------
Nike esce contenta a salutare il sole delle 7.45 che, gia' dall'alba, investe il bivacco ma subito si ritrae titubante per la presenza degli asini (a loro volta incuriositi dal piccolo quadrupede). Si fa colazione con calma, qualche foto, e alle 9.30 siamo in marcia, non prima di aver nascosto della birra e aver scritto sul registro che torniamo domenica per passare la sera. I 400 metri che ci separano dal passo Forcola sono quasi tutti su sentiero sassoso, ben segnati, facili e in alcuni tratti piuttosto ripidi. Una volta al passo mi diverto a immortalare Nike che, per la prima volta in vita sua, passa il confine. Sotto di noi si estende il lato svizzero della val Forcola. Lo abbiamo gia' percorso quando siamo stati qui l'ultima volta nel 2007. Alla nostra sinistra c'e' il pizzo di Campel sotto il quale si trova quell'autentica meraviglia di Campel Alt, baita molto accogliente in una posizione panoramicamente splendida. Il problema di Campel Alt e' arrivarci. La foto qui sotto può essere d'aiuto nel seguire il percorso che ora descrivo.
da b.tta Lendine: vista val Forcola e p.sso Campel
Da dove siamo noi (Forcola, 2200m), la cosa standard da fare sarebbe scendere fino all'alpe de Quarnei (1754m) seguendo il sentiero segnato per poi prendere la traccia che va al passo di Campel (2044m)  oppure, con un sacco di strada in meno, una volta che ci si trova alle casupole per la manutenzione dell'elettrodotto, occorre traversare a quota 1990 sulla sinistra lasciando il sentiero principale della val Forcola per seguire una traccia ben delineata che inizia proprio presso la costruzione piu' grande e in basso delle due, diramandosi dal sentiero principale. Questa traccia termina poco dopo, di botto. A questo punto occorre tenere la quota e la vista del passo Campel (dove declina il lastrone di roccia che chiude la valle e spicca da dietro il pizzo Campel), ravanare tra rododendri, mirtilli e un po' di roccette, per un buon quarto d'ora e arrivare a prendere la traccia che, salendo dall'alpe de Quarnei, porta al passo Campel. 
p.sso Campel - arrivo.
Dal passo Campel la vista si riposa riempita di verde. 30 metri di bel prato sotto di noi e c'e' la baita Campel Alt; davanti a noi sullo sfondo si vede l'alpe de Bon, e sotto la val Montogn. Entriamo a Campel Alt alle 12. Questa e' una baita in una posizione splendida, molto confortevole, con fornelli, acqua corrente all'interno, gas, buona fornitura per la cucina, coperte, tanta legna accatastata fuori e dentro, il camino e una griglia. Non ha la stufa. Troviamo tutto in perfetto ordine, le nostre firme del 2007, constatiamo che anche qui si trovano frequentatori abituali (o custodi?) dai nomi curiosi (Beto) ma anche che in ben poche persone si fermano qui durante l'anno (incredibile!). Lasciamo gli zaini e riprendiamo (o meglio, iniziamo) il lungo giro esplorativo della val Gamba.
Campel Alt, interno
Il contatore di metri di dislivello in salita (d+) segna circa 450m, quello dei metri in discesa (d-) 230m. Iniziamo a percorrere i quasi 300m che ci separano dall'alp di Campel Bass lungo il sentiero molto ripido, stretto e in molti punti poco agevole e pieno di fango: anche dal basso arrivare a Campel Alt non e' una passeggiata. Ci sono un paio di punti non bellissimi da fare sedendosi sulla roccia per poggiare in sicurezza i piedi senza inzaccherarsi. Niente di pericoloso comunque, ma e' un po' una menata. L'arrivo in baita Campel Bass ci da' la possibilita' di bere un po' d'acqua. Anche questa baita e' sempre aperta ma di qualita' decisamente inferiore alla sua gemella superiore (no stufa, camino, acqua all'interno, pianale con materassi, coperte nel bidone, qualche fornitura da cucina). Firmiamo il passaggio e riprendiamo la discesa. Copriamo i reastanti 500m in meno tempo del previsto (stiamo carburando), il sentiero in questa seconda parte migliora ed e' interamente nel bosco. Nike insegue una pecora da sola e smarrita, per fortuna non c'e' cane pastore nei paraggi...
Arriviamo al ponte (1254m) che separa la val de Montogn dalla val Campel. Ci rechiamo all'alpe de Montogn (1320m), molto carina, piuttosto ben fornita (acqua, gas, pianale con materassi, coperte, discreta fornitura da cucina) e pulita. 
alpe de Montogn
C'e' il camino e non la stufa (d+ 540m; d- 1020m). Nike e io decidiamo di far visita all'alpe de Bon, Nando si gode qui il pomeriggio di meritato riposo. L'accordo e' di trovarsi al ponte della val di Campel per le ore 17.00. Riparto con Nike, motivatissimo. Il sentiero per l'alpe de Bon e' decisamente bello, non troppo ripido e tutto nel bosco che offre un gradito riparo dal sole. Seguendo i segni non c'e' possibilita' di perdersi, e copriamo i quasi 500m in altri 45 minuti. L'alpe de Bon (1811m) e' uno stanzone molto grande e inscaldabile d'inverno. Ci sono chiari segni della presenza di chi ha passato qui la notte. L'interno e' molto bello ma un po' buio. E' tutto di legno, c'e' l'acqua corrente, molta la fornitura di posate, coperte, piumoni, ecc., e a differenza delle tre baite precedenti c'e' la stufa. Sul registro delle presenze, ogni anno, le firme riprendono infatti in aprile/maggio per interrompersi entro la meta' di novembre. Appongo il sigillo SEI al registro delle presenze e scatto qualche foto all'esterno. Mi raggiunge Igor, un abitante di Mesocco, che era sulle roccette sopra il bivacco a godersi il pomeriggio prima del ritorno ("devo buttare l'erba nell'oasi ecologica che chiude alle 17". Gli dico che io, invece, la butto nel cantiere vicino...). 
alpe de Bon - retro
Suo cugino e la fidanzata restano, noi scendiamo insieme chiaccherando. Lo presento a Nando, e poi via! Nike e io ripartiamo per l'ultima baita da tornare a vedere dopo tanto tempo: Gamba in Fora (1359), l'accesso alla val Gamba. Dopo 30 minuti del bel sentiero che si inoltra su per la valle, raggiungiamo il ponte di legno che da' accesso ai prati antistanti sull'altro lato. Dormimmo in Gamba in Fora la notte di venerdi' 13 luglio del 2007 quando siamo saliti da Cabbiolo (Lostallo) lungo il bruttissimo sentiero, esposto e cedevole, fatto che era quasi al buio. Non ricordo perché quella notte non ci siamo fermati a Montogn (poi Nando me lo ricorda: non lo abbiamo trovato!). A Gamba in Fora incontro Fritz e Erika, i due pastori che, ogni anno, da giugno a ottobre sono da queste parti prima di tornare a Berna. Mi presento, parlo con Erika in inglese che traduce in tedesco a Fritz. Mi parlano del pastore Marcel di Montogn, delle stagioni al pascolo e ricevono i miei ringraziamenti per l'ospitalita' rivevuta. Tra due settimane andranno via, a Setag: ecco perche' nel 2007 non li abbiamo incontrati. 
ponte val Campel - val Montogn
Torniamo al ponte dove arriviamo un po' prima delle 17.00 con Nando che gia' ci aspetta. Ci apprestiamo per l'ultimo sforzo: fare rientro in Campel Alt. Percorriamo gli ultimi (quasi) 800m in circa 1 ora e 35, con una breve sosta in Campel Bass per bere. Alla fine arriviamo su un po' stanchi ma non in crisi. Meno male che ho ascoltato Nando e non sono andato a vedere anche Gamba in Dent! Sara' per la prossima, ok, ma cosi' rientriamo presto e ci godiamo una serata con calma. Alle 18.30 siamo di nuovo a Campel Alt dopo 9 ore di tempo dedicato all'escursione. Passiamo una splendida serata! Ci godiamo il tramonto infuocato seduti al p.sso Campel, cuciniamo la polenta e grigliamo nel camino wurstel e pezzi di prosciutto. Nike, distrutta, si concede il meritato riposo visti i numeri di tutto rispetto di questo sabato di escursione: d+ 1860; d- 1580.
vista da p.sso Campel e alpe de Bon di fronte

Domenica
--------------
La giornata di domenica ce la prendiamo in maniera piu' rilassata. Facciamo ritorno al passo Forcola e, gia' che ci siamo, deviamo per la b.tta di Lenden/Lendine (2322m) da cui ci gustiamo un bellissimo panorama fino al Rosa a ovest e, a est, dal bel laghetto sotto alla val di Drogo fino alla Bregaglia. Torniamo alla baita Forcola e, chiaramente, non siamo piu' da soli: troviamo due gruppi di persone saliti da Menarola. Altri due gruppi passano nel pomeriggio. Trascorriamo un pomeriggio piuttosto riposante, ritroviamo la birra lasciata, ceniamo alle 18.00 con un'altra cenetta non male. Alle 22.00 siamo a Pavia. Grandi soddisfazioni in questo giro! Ne lasciamo traccia sul registro dell'alpe Forcola anche per incoraggiare chi passa da qui a considerare che in due ore scarse si e' a Campel Alt.
Alla prossima!
Marco "CP".