sabato 23 luglio 2011

In Capanna Como (I) e al passo dell'Orso

A ranghi sempre più ridotti, il SEI sceglie di tornare in Capanna Como, complici due fatti fondamentali: l'assenza di troppo maltempo proprio in questa zona (il mitico Wetterzentrale, per chi lo sa leggere e non sono io, ci prende!) e il fresco che caratterizza questi giorni. L'ultima volta che siamo stati nello splendido anfiteatro di monti attorno al lago di Darengo è stato insieme al Presidente SEI parecchi anni fa (era il 2006?), per "controllare lo stato di avanzamento dei lavori in Capanna": sì perché da un paio d'anni la Capanna Como ha ultimato il restyling ed e' aperta. Quella volta dormimmo al vicino bivacco Darengo (ora non utilizzabile) la cui gestione è del Comune di Livo. Andrea e io lasciamo l'auto, come sempre, appena dopo il cimitero di Livo, all'inizio dei 3Km in leggera discesa per raggiungere il crotto Dangri da cui ha inizio il bel sentiero di sassi che porta ripido, tra le stazioni di una via crucis, a Baggio, un simpatico borgo di case dove sostiamo alla fontana.
Lago di Darengo e Capanna Como
Non siamo soli, ci sono molte persone in giro, per lo piu' Tedeschi. La vista a est, verso la Valtellina, e' tutta un pienone di nuvole minacciose attorno al Legnone ingrugnito mentre a ovest il cielo è abbastanza azzurro. Il debole venticello da nord ci rassicura sulla tenuta (almeno a breve) del tempo. Da Baggio il sentiero scende molto dolcemente al fiume che si attraversa su un largo ponte per poi risalire dall'altra parte. Ha ora inizio, secondo me, il pezzo piu' bello del sentiero: la splendida faggeta che ci accompagna a un secondo ponte e poi fino al bivacco di Pianezza, anche lui gestito dal Comune di Livo e ora di nuovo agibile: questo è un ottimo posto dove passare un fine settimana fuori stagione. Da Pianezza parte uno dei sentieri per il bivacco Petazzi al laghetto di Ledu' dove fui molti anni fa insieme a Nando: sale ripido all'alpe Inghirina per poi ricongiungersi all'alta via del Lario che porta al bivacco.
Dangri
Da dopo Pianezza e' incredibile come cambi l'ambiente! Si entra nella seconda metà della val Darengo, molto piu' fredda della prima parte. Arrivano i primi abeti e i primi larici, tra i piu' bassi che abbia mai visto (siamo sui 1350m). Alla fine del bosco si vede bene, sulla destra, la chiusura della valle dove sorge la Capanna Como e, se si sa dov'e', si riesce a distinguere anche l'asta della bandiera sullo sfondo di rocce dello stesso colore. Ci addentriamo nel falso piano senza alberi prima di piegare sulla destra e attraversare il fiume poco dopo la diroccata alpe Darengo. Questi ultimi 350m di salita li facciamo quasi tutti sotto la pioggia scrosciante: ce la aspettavamo, il vento e' cambiato.
Faggeta verso Pianezza
In 4 ore dall'auto raggiungiamo cosi' il lago Darengo e lasciamo che la stanchezza venga lenita dalla visione della cornice di aspre montagne che si specchiano nell'acqua del lago. Splendido. Da qualche parte li' c'e' bocchetta della Correggia, che porta in val Bodengo alla b.tta del Notar per entrare in val Cama, sulla destra si vede la b.tta di San Pio e dietro di noi sta il p.sso dell'Orso. Di primo acchito dopo l'ingresso alla Como si e' colpiti dall'abbondanza di spazio: prima della ristrutturazione era molto più angusto lo spazio riservato alla cucina. Ora questo ci pare più razionale, sfruttato decisamente meglio e piu' luminoso. Ci sono sempre la stufa, cucina a gas, e l'acqua corrente. Nel corridoio c'e' l'ingresso per i due(!) bagni, l'interruttore generale, e la porta per andare al dormitorio al piano superiore dove vi sono una ventina di materassi diposti su pavimento e pianale superiore, cuscini e coperte (non molte, il giusto).
Faggeta verso Pianezza
Sembra tutto molto bello, poi ci accorgiamo delle cose che non vanno: il libro del rifugio non e' stato sostituito dal 2008: le persone che si fermano firmano a caso negli spazi vuoti; la legnaia e' scomparsa e al suo posto c'e' un container esterno dove i pochi ciocchi residui sono molto grossi e pieni zeppi di funghi per l'umidita'; lo scaffale in cucina e' pieno di oggetti inutili, polverosi e poco curati. Ecco, quel che colpisce e' la poca cura...
Capanna Como e p.sso dell'Orso
Ce la ricordavamo meglio. Sembra quasi si voglia dissuadere le persone dallo stare alla Como. 
Di sicuro non e' un posto per l'inverno. Siamo in compagnia di due persone che passeranno la notte con noi, ci diamo da fare per tagliare un po' la legna per accendere la stufa e togliere l'umidita' dai vestiti e dall'ambiente. Esce il sole nel tardo pomeriggio! Le cime prendono il color rosato che constrasta con il cielo grigio e molto pesante a est. L'operazione di accensione stufa, incredibilmente, riesce! E la serata scorre piuttosto morbida. L'unica nota stonata e' la mia performance a scopone: prendiamo una sonora batosta dai locali. Lasciamo legna secca per i prossimi ospiti della capanna.
lago di Darengo
Domenica il tempo e' soleggiato e decisamente fresco e si va al passo dell'Orso. La salita non presenta difficolta', e' tutto ben segnato. Quando si arriva a incrociare il traverso dell'anfiteatro per raggiungere la b.tta della Correggia colpisce l'assenza di segni. Ci sporgiamo dal passo dell'Orso verso valle di Dosso, stretta e solitaria. Come si vede dal video, giu' da qui è molto ripido! La presenza di maniglie di ferro per poggiare i piedi nei primi 10-20m di discesa sono rassicuranti. Non vedo l'alpe di Caurga, che le mappe riportano, ma si vedono le tracce in costa che permettono di arrivare sotto alla b.tta di Cama (o p.sso di Caurga) prima della salita (a caso?) per scavallare in val Cama.
Torniamo indietro contenti,scendendo con il sole e il fresco che dura fino a dopo Pianezza. La val Darengo cosi' luminosa nel gran rigoglio di verde estivo non l'abbiamo mai vista.
Marco "CP"