sabato 15 ottobre 2011

val Fontana - pizzo Scalino (SO)

Siamo fortunati, e' un fine settimana di tempo splendido, l'ideale per andare al rifugio Cederna - Maffina (SO) che si trova in fondo alla val Fontana.
Sopra alpe Campascio
Questa e' un'ottima capanna che il CAI Sondrio mantiene proprio bene e lascia sempre aperta per gli escursionisti che vengono da queste parti. E' la seconda volta che vengo qui, la prima nel 2003 con Nando e Andrea questa volta assenti. Allora tentammo di salire a p.zzo Scalino, ma invano per la troppa neve. Questa volta le condizioni sono molto diverse. Siamo in quattro, io e tre simpatizzanti SEI milanesi: Marco, Stefano e Daniele (il -f). Per arrivare all'inizio vero e proprio del sentiero occorre percorrere circa 4Km di strada non asfaltata e un po' dissestata. Stefano decide comunque di farla in auto facendoci risparmiare oltre un'ora lungo il falso piano che risale dolcemente la splendida val Fontana, ora tutta in colore per l'autunno.
 
rifugio Cederna - Maffina
Lasciamo la vettura poco prima dello sbarramento all'alpe Campascio. I novecento metri che ci separano dalla Cederna avvengono tutti lungo un sentiero che procede per balzi e falsi piani, sempre ben segnato e mai pericoloso in questa stagione. Il primo balzo, attorno a splendidi larici in divisa autunnale, permette di accedere alla parte alta della val Fontana a quota 2000m. Il sentiero spiana e si attraversa due volte il fiume prima di giungere alla base del secondo balzo in cima al quale c'e' l'alpe Forame, la baita dei cacciatori a quota 2170. Il sentiero piega verso destra e gli ultimi due balzi sono piu' ravvicinati e ben all'interno dell'anfiteatro di cime (Forame, p.zzo Painale, Val di Togno e Fontana) che compongono la testata della valle. 
pizzo Painale
Tutto il lato nord dell'anfiteatro e' imbiancato per la prima neve caduta alcuni giorni prima.  Ritrovo il rifugio esattamente come lo ricordavo: non grande, accogliente, dallo spazio decisamente ben sfruttato ma soprattutto scaldabilissimo con la sua ottima stufa e l'abbondante fornitura di legna accumulata in legnaia. Stefano e io abbiamo il nostro bel da fare per dissuadere le numerose pecore al pascolo dal cibarsi dei nostri zaini e delle magliette stese al sole. In una quarantina di minuti il gruppo si ricompatta e pranziamo spaparanzati al sole. 
Già, il sole... Purtroppo, fin da adesso, al pomeriggio non dura tantissimo: quando scende dietro il Painale (ore 17.00) entriamo in rifugio, accendiamo il fuoco, ci diamo alla prima partitina a scopa e ci poniamo il problema della cottura dei fagioli: pasta e fagioli e' infatti il piatto forte di questo giro. Meno male che a casa si sono ammollati per 12 ore! Non vogliono proprio cuocere...questo causa il gran disappunto di -f che dichiara: mai piu' legumi. 
Rocce bianche sopra Cederna
Mentre siamo in rifugio ci raggiunge un gruppetto di altre quattro persone. Sono di un paese vicino Sondrio, aspettano una quinta persona che pero' salira' la mattina seguente, ed e' la prima volta che sono qui alla Cederna. In quanto a califfi della cucina, ci tengono testa: linguine alla carbonara con uova portate su nello zaino (prendo nota...). Dopo due ore e mezza di cottura sulla stufa decidiamo che i fagioli sono mangiabili e ci mettiamo a tavola. Alle 10 di sera lo spettacolo della notte calma e senza vento, con una luna quasi piena rimette in pace l'animo prima del sonno. Ci svegliamo presto, la giornata fin dall'alba corrisponde alle attese: tersa e ancora senza vento. Alle 7.40 siamo fuori dal rifugio per andare su p.zzo Scalino (3323m). 
pizzo Scalino dalla cresta
Ci aspettiamo tra le due e le tre ore di salita, questi sono i tempi letti da Stefano in rete. Il sentiero e' segnato ottimamente con segni di fresca fattura e ometti. Sopra il rifugio il sentiero procede deciso fino alla base delle "rocce bianche". Questa e' una larga zona di rocce calcaree e bianchissime dove si traversa. Sopra di esse, si procede su roccia fino all'inizio della cresta per P.zzo Scalino. Da qui la vista spazia o sulla val di Togno dove, anni fa, Nando e io fummo respinti dalla nebbia e non trovammo il p.sso Forame per scendere in Cederna. Dall'inizio della cresta si pesta un po' di neve, ma e' poca roba ed e' inutile mettere i ramponi. 
Colle di val Fontana e termine della Vedretta
Appena sopra, la vista si allarga sulla Vedretta di p.zzo Scalino: un ghiacciaio in posizione molto panoramica. E' piuttosto crepacciato anche se di recente e' stato percorso da qualcuno che ha scavallato da Colle di val Fontana verso la Cederna: le sue orme sono visibilissime. Mancano gli ultimi 100-150m che facciamo comunque con calma anche se non ci sono veri punti pericolosi. A vedere il pizzo dalla cresta sembra impossibile, ma gli ometti disseminati ci aiutano a tenere la traccia (ancora complimenti al CAI Sondrio) e arriviamo in cima un po' sparsi impiegandoci circa 2 ore. 
Bernina da p.zzo Scalino
La vista sul Bernina è fantastica! Si vede bene anche tutta la parte alta della val Malenco. Passiamo una mezz'ora a guardare il panorama e a scherzare sui "vapori" causati dalla cena. Scendiamo e incontriamo i nostri amici che salgono anche loro al pizzo, una volta che anche la socia mancante li ha raggiunti (la quale si fa in giornata un dislivello mica male). Il -f si dimostra un vero califfo della discesa. Alle 11.20 siamo in rifugio dove pranziamo e sistemiamo con cura prima di scendere. Firmiamo il registro e il mio ringraziamento, oltre che ancora una volta all'ottimo CAI Sondrio, va al Presidente SEI.
Alla prossima!
CP