sabato 17 dicembre 2011

Rifugio Al Legn e monte Gridone/Limidario (Brissago, TI)

Concludiamo l'anno 2011 di escursioni uscendo solo in due, Andrea e io. La scelta del posto è quasi obbligata dal maltempo che imperversa e che risparmia solo il sud del Ticino. Riserviamo on-line la capanna Al Legn (www.legn.ch) dove non sono mai stato.

rifugio Al Legn (1802m)
Questo è un ottimo rifugio per il quale passano svariate centinaia di persone all'anno. E' dotato di tutti i comfort ed è situato su una cresta con una spettacolare vista sul lago Maggiore. Si può salire lasciando l'auto in almeno due posti: Mergugno (sopra Brissago) o Cortaccio che è raggiungibile appena usciti da Brissago. Optiamo per questa seconda possibilità e lasciamo l'auto, a causa del ghiaccio, un po' sotto il parcheggio "ufficiale" con tanto di cartello: in seguito capiremo il perché di tanta munifica attenzione. Fin da Cortaccio (ma in realtà anche da Brissago) la cresta e il rifugio sono perfettamente visibili: la giornata è piuttosto serena. Ho le ciaspole legate allo zaino, inziamo a salire senza di esse. Si attraversa il bosco e, dopo Cortaccio, arriviamo alle baite di Pensevrone dove prendiamo il bivio di destra, quello con scritto "sentiero ripido" anche se il rifugio Al Legn è segnato a sinistra.
vista dalla baita di Margozzone

Dalla carta è chiaro che questo "ripido" è il sentiero di cresta. La via inizia da subito a tirare e arriviamo alla baita di Margozzone, dove nel giardinetto sta una rosa rossa ancora fiorita. Da ora siamo in cresta.
Questa sale ripida ma la neve tiene abbastanza bene. Ci rendiamo perfettamente conto che questo non sarà il sentiero che faremo domani per scendere: in discesa questo tratto, soprattutto con la neve, può essere piuttosto pericoloso... 
Salendo la vista si allarga sulla cresta del Gridone/Limidario ma non permette di vederne la cima. Quando si alza lo sguardo dal suolo della pendente cresta, il rifugio è sempre lì che ti guarda severo. Prima di arrivare incontriamo il sentiero che sale dall'altra parte, molto largo, e analogamente innevato. Abbiamo la ragionevole certezza che quello che abbiamo fatto non sia il sentiero che si percorre abitualmente in inverno. Troviamo il rifugio in perfetto stato: c'e' anche una bella tanica di acqua da neve sciolta già raccolta. Salendo non abbiamo incontrato nessuno ma da 100m sotto abbiamo visto una persona aggirarsi per il rifugio.
tramonto sulla val Verzasca
E' un ragazzo della val Cannobina che ci fa compagnia mentre pranziamo e attacchiamo la nostra prima "bibita". Racconta che sta studiando a Pavia biologia all'Università, che non ha avuto Nando come docente, che viene spesso qui, e che non bisogna parcheggiare alla fine di Cortaccio presso le baite perché i residenti si arrabbiano molto. Non si ferma per la notte, anzi scende poco dopo. Comunque non restiamo soli: poco dopo arriva una coppia di svizzeri zurighesi non consueti: lei è francese e lui svizzero tedesco ma ha vissuto fuori patria a lungo. Il loro non essere "consueti", che abbiamo immaginato da subito perché si dimostrano più socievoli della media zurighese che, forse a causa della loro estrema compitezza, temono di disturbare parlandoti, si conferma nella preparazione del cibo. Non si nutrono di brodini, ma si fanno una succosa carbonara e inoltre festeggiano con una bella fetta di torta il compleanno di lui. Scherziamo sulle abitudini alimentari dei loro conterranei. Dal canto nostro ci diamo dentro con pizzoccheri e bel buon vino di Andi (Montù Beccaria, PV).
Fumadiga (2010m)
Il giorno dopo saliamo verso il Gridone, preceduti dai nostri due zurighesi che si sono alzati un'oretta buona prima di noi. Il giovanotto del giorno prima ci ha detto che dal rifugio in 1.5h si arriva in cima, e questo torna abbastanza con i tempi indicati sul cartello fuori dal rifugio. La cosa che non torna a me è che la strada da percorrere mi pare decisamente non corta sia perché ce ne vuole per arrivare in cresta e sia perché la cresta stessa è piuttosto lunga. Decidiamo che, giunti alla b.tta della Valle, un po' per la lunghezza del tratto mancante e un po' per l'attrezzatura poco adatta, il Gridone non è cosa da fare ora. Mi tolgo lo sfizio di salire a Fumadiga e di ammirare da lì il panorama sulla Centovalli e del Gridone (ingrugnito anzicheno, sul quale vedo la sagoma dei due zurighesi alle 10 del mattino! Grandi...).

monte Gridone/Limidario (2188m)

Scendiamo per il sentiero meno ripido e passiamo dall'alpe Avaiscia prima del traverso per raggiungere l'alpe Voièe. In questo punto, che per fortuna non ha una pendenza eccessiva, abbiamo i nostri problemi ad attraversare l'inevitabile lastrone di ghiaccio sul torrente. Una volta superato, l'altro grattacapo consiste nel ritrovare il sentiero appena sotto l'alpe Voièe su una spalla piuttosto ripida. Una volta sul sentiero percorreriamo la spalla in tutta sicurezza.
Ritorniamo al bivio di Pensevrone e ci fermiamo a pranzare dentro il giardino di una baita.Torniamo all'auto e si fa sosta a Brissago per un caffè e una birretta. Il pomeriggio è terso, alzo lo sguardo sulla cresta: anche da Brissago il rifugio Al Legn si vede.
Alla prossima!
CP