sabato 25 febbraio 2012

Poncione di Braga - valle Maggia (TI)

Questo doveva essere il fine settimana della Scaletta, ma visto il caldo previsto e il pericolo valanghe diurno ripieghiamo su una meta più sicura e comunque di grande soddisfazione. 
Rifugio Poncione di Braga
La settimana bollente ha fatto strage della poca neve caduta in febbraio: arrivando dal Monte Ceneri vediamo il gruppo della cima dell'Uomo, meta di tante escursioni, quasi completamente pelato sul versante sud. Andando verso nord, fortunatamente la situazione migliora. A Peccia ci sono ancora una quarantina di centimetri di neve, almeno sui versanti in ombra, peraltro completamente bagnati.
In certi punti si sprofonda già sulla stradina, anche se è stata ampiamente battuta. Nel bosco, poi, la fatica è notevole e spesso si finisce dentro dei bei buchi, con grande gioia di polmoni e ginocchia. 
sabato, sul canalone
Per fortuna le tracce di scialpinisti e ciaspolatori che ci hanno preceduti nei giorni scorsi aiutano un po', specialmente nel tratto più in alto, dove la temperatura è leggermente più bassa (scopriremo poi che a Locarno e Bellinzona si sono battuti record storici di caldo quel giorno).
L'ultima parte del bosco è abbastanza ripida (un ampio canale con pendenza superiore ai 30 gradi all'uscita) e può creare qualche problema specialmente con neve gelata. Da qui segue un traverso (ancora con qualche tratto leggermente esposto) e infine si sale facilmente al rifugio. 
domenica, verso la cresta di vetta
Il pomeriggio passa come al solito con ozio e preparazione della cena (come sempre un'attività molto "sentita"). 
Ci tiene compagnia una coppia di scialpinisti arrivati dal Canton Uri. Il giorno dopo il tempo, a dispetto delle mie previsioni (avevo detto "al massimo ci sarà un po' di vento e per fortuna scende un po' la temperatura"), è cambiato. Ottima cosa per la salita: la neve, smollata dal caldo dei giorni precedenti e poi rigelata, tiene che è una meraviglia.
Peccato che non si veda una cippa. Saliamo diretti dal rifugio e la tormenta si fa più fitta. Non ha neanche senso tentare la cima: decidiamo di arrivare alla cresta nel punto più diretto e facile (direi che il percorso non presenta difficoltà), un po' a nord della bocchetta del Masnee, tanto per vedere dall'altra parte.  Ovviamente non si vede nulla.
Poncione di Braga (2864m)
Siamo comunque soddisfatti della sgambata. Scesi al rifugio, il tempo ovviamente migliora e ci raggiungono i due Urani, partiti prima di noi, ma anche loro respinti dal meteo non troppo distanti dalla vetta. Rassettamento del rifugio e veloce discesa all'auto e a casa.
Nando

domenica 5 febbraio 2012

Capanna Mognone (TI)

“Il Mognone e’ sempre il Mognone”, dice Marco ‘MP’, confermando la consacrazione di questo luogo tra i preferiti del SEI. Favorito per diversi motivi ed in particolare quando le condizioni del tempo o della neve sono avversi. Nonostante da mo' i meteorologi profetizzino giorni decisamente freddi, nel fine settimana piu' gelido dell'inverno decidiamo di mettere le racchette da neve sul manto bianco della montagna, dalle parti della Capanna Mognone (1463 m), stabile aperto tutto l'anno e gestito dal Patriziato di Sementina.
Usciti dall'auto nei dintorni di San Defendente (677 m, sopra Sementina) ci accorgiamo che la realta' appanna gli spettri della fantasia: in questo luogo mitigato dai laghi il clima e' quasi dolce.
L'ascesa avviene in modo veloce sotto un sole di febbraio che comincia a scaldare ed una traccia ben battuta sulla neve; oltrepassiamo Monti di Boscarolo, Fontane di Biasca e, dopo un tracciato tra alti boschi di abete che si apre con una vista sul Lago Maggiore, giungiamo all'alpetram Mognone. Il rifugio non è stato scaldato da qualche giorno ed il termometro della piccola camerata segna -4°. Subito si accende la stufa che fatica a riscaldare anche per il fatto che la canna fumaria e' piuttosto occlusa. Consumiamo un veloce pranzo al sole fuori dalla capanna a -10° di temperatura.
Nel pomeriggio si fa la traccia sopra la capanna, verso l'Alpe Morisciolo, godendoci il tramonto sul lago e nelle cime.
La sera passa preparando, cucinando e mangiando focaccia con porri e speck, pasta,IMG_4112 accompagnate da beveraggi vari.
Alzandoci la mattina dopo troviamo il termometro in stanza adagiato sul primo grado negativo.   
arribCon una giornata soleggiata –nonostante la temperatura e la neve che e’polvere gelata- raggiungiamo l'Alpe Morisciolo (1716 m) e quindi ci si porta all'inizio del lungo traverso di costa della Cima di Morisciolo.
Esteban