sabato 28 aprile 2012

al Baitel - sotto il monte Legnone (LC, SO)

Uno splendido sabato per tornare con Marco (MP) e Nike in un posto a me caro. Andiamo sopra Colico (LC) al cospetto del Legnone, la mia meta preferita per i giri in solitaria di quando abitavo a Milano: era un attimo prendere il treno, arrivare a Colico, e inziare a salire. Passiamo per l'alpe Scoggione con l'intenzione di non fermarci ma di proseguire per il 'Baitel' (SO), il rifugio "Baita del Lago" (1698m). Si trova a circa 120 metri sopra lo Scoggione, lungo il sentiero per il passo Colombano, sulle rive del piccolo e quasi estinto laghetto.
il 'Baitel' (1698m)
 All'alpe Scoggione non ci dormo ormai da anni, ma pazienza. Questa volta la scelta cade proprio sul 'Baitel' dove, fino a oggi, siamo solo transitati. Come durante la memorabile sera di novembre 2006 (eravamo un bel gruppo!) con il Baitel utilizzato dai cacciatori. Il Baitel è stato inaugurato proprio nel 2006 per lasciarlo definitivamente aperto per il soggiorno o il pernotto di chiunuque. E' ancora un posto relativamente poco conosciuto perché dal registro si vede che i passaggi di persone non del luogo (come noi) non sono poi moltissimi. Durante questa saltuaria ma pluridecennale frequentazione dell'alpe Scoggione, noi 'pavesi' abbiamo avuto modo di vedere questo splendido rifugio nelle piu' diverse situazioni: abitato solo da noi (è possibile chiedere le chiavi al CAI Colico), popolato da oltre 200 persone durante la festa agostana, ospitante il numeroso gruppo giovanile del CAI Colico (e quella volta ci siamo accomodati su materassi sui tavoli!). In queste occasioni abbiamo conosciuto il Presidente Valerio e i suoi numerosi amici, un po' del CAI, un po' cacciatori (con i relativi orgogli e "rivalità"), e un po' tutti e due. 
panorama sul Lago di Como
 Questa volta al Baitel facciamo la conoscenza di Ermellino (cacciatore) e signora. Lo troviamo intento a spalare un metro di neve davanti al finestrone del Baitel, lavoro del quale lo rigraziamo davvero! Ci racconta un po' dei suoi ruoli al Baitel: pulitore e  cuciniere. E tra poco infatti sarà cuciniere per il gruppo di cittadini USA che verrano qui nelle prossime settimane. E si', di cittadini si tratta...salgono in elicottero, e se manca il dolce, sempre in elicottero, vanno a Madesimo a prenderlo (ma dico...). Su una cosa CAI e cacciatori si trovano d'accordo: provare a impedire il transito dei sentieri alle moto da trial. Questa volta, strano, non incontriamo fastidiosi motociclisti salendo. A dire il vero non incontriamo proprio nessuno, e questo (data la giornata) ci pare davvero insolito. Comunque e' proprio grazie a CAI e ai cacciatori se questi luoghi sono così accoglienti e mantenuti.
Bene, finora non ho detto molto del percorso...
la finestra sul mondo del Baitel
Lasciamo l'auto dove la lasciammo nel novembre 2006 quando io e MP ci conoscemmo: sopra Villatico, al parchetto dove si diramano gli inizi (asfaltati) di un paio di percorsi. Qui c'è l'indicazione per l'alpe Scoggione ('1B') e del suo stato (chiuso, ora). MP non approva la scelta di partire da circa 450m, "ma CP... finché c'è la strada andiamo...". Il problema, secondo me, è la mancanza di posti dova lasciarla dato che fino a 700m almeno, attorno all'anello di Fontanedo e sopra, ci sono molte case private. "Ma sì, ma sì....la prossima volta vedi...io vado su e la lascio, fidati".
Si sale seguendo i segni del sentiero '1B' e, sopra Fontanedo, si passa il bivio con il sentiero '3', il Bregamin, ovvero la via direttissima verso Bancol e lo Scoggione. Passiamo da Rusico, sopra il quale cessa finalmente l'asfalto. Da dopo il bel balcone sul termine del lago e l'inizio della Valtellina (attorno a quota 800m), si piega infatti rapidamente sulla destra. Da qui cambia il panorama, e ha inizio il sentiero vero e proprio: spariscono i muri a secco e i manufatti, si è nel bosco appena sotto l'alpe Prato, tra splendidi faggi in via di rinverdirsi. 
Bancol (< 1507m)
All'alpe Prato (958m) la prima sosta: il luogo invita, e qui si trova anche la prima di tre fontane (la terza, allo Scoggione, mi aspetto che sia chiusa). Saliamo ancora tra bel bosco e seguendo i segni. Di lì a poco arriviamo a Pian di Formica (1218m) dove c'e' un rudere di alpe, la seconda fontana (un tubo con l'acqua) e, addirittura, i primi larici (freddino qui, eh?). Proseguiamo e ha inizio la ripida ascesa che termina all'alpe Scoggione. Passiamo Bancol dove sostiamo un attimo presso il suo notevole aperto sul lago. Qui il cartello con la quota, da sempre, ci pare ne dia una sovrastima: 1507m sono tantini, perché la salita fino allo Scoggione non è di soli altri 70m di dislivello: ci pare quasi il doppio. Da sopra Bancol si inizia a pestare neve e c'è una novità rispetto agli scorsi anni: un bel cancello di legno per arginare le mucche. Appena dopo il cancello, un grande albero si è abbattuto sul sentiero rendendo complicata la ripresa dello stesso (ostacolato come sono anche dalle ciaspole...). Arriviamo così in pieno sole al cospetto del Legnone, nel vasto pianone dell'alpe Scoggione. Incontriamo una persona scendere.
alpe Scoggione (1575m)
L'alpe Scoggione fa sempre bella mostra di sé, in perfette condizioni. Da qui parte l'ex strada che gli alpini han fatto durante la prima guerra mondiale: oggi è un sentiero, in molti punti piuttosto largo e deliziosamente attorniato da larici. Passiamo il ponticello e saliamo in mezzo alla neve (Nike salta nelle orme delle ciaspole). MP taglia su una traccia, io seguo la strada.
Arriviamo al Baitel. Che meraviglia! Rispetto allo Scoggione il suo primo punto di forza è l'apertura sul panorama di fronte. Un vero gioiello che troviamo già caldo grazie ad Ermellino. Si indispettisce un poco perché non seguiamo i consigli sui cartelli di usare piatti - posate - bicchieri di plastica, "Non c'e' l'acqua!", ma a noi, data la presenza di tanta neve, pare un controsenso fare rifiuti: siamo anche dotati di detersivo ecologico e spugna! Ci dissuade dal salire verso p.sso Colombano per via della neve marcissima. Non ce lo facciamo ripetere e ci godiamo un pomeriggio di svacco assoluto, anche dormendo al sole, al rumore delle sole, numerose, slavine che il Legnone scarica.
Legnone (2609m), quante scariche...
La baita ha soli 7 posti letto, 7 coperte (+ 3 sacchi a pelo), e tutti i comfort di una baita 5 stelle per l'inverno. Stufa, legna, cucina a gas e forno, una buona fornitura di pentole e piatti, un sacco di griglie nel deposito (che contiene lo scaldabagno a legna). Da tornare qui e grigliare di brutto! Durante la stagione c'è anche l'acqua corrente all'esterno e all'interno. Nota per chi non si astiene: il cellulare prende.
i due bei tavoli fuori del Baitel
All'imbrunire si fa un giretto verso il bel panorama sul lago di Como e apprendo che il Baitel si trova in provincia di Sondrio: sulla costa passa infatti confine provinciale. Una volta tornati, iniziano le operazioni per la cena: i califfi della cucina SEI si concedono questa volta un bel risotto ai carciofi (con abbondante soffritto di cipolla e carote). La cosa più bella della cena è la vista sul panorama: si vede tutto, dalle montagne che separano con la Mesolcina alle lontane e alte cime della val Malenco passando per la val Chiavenna, p.zzo Stella, l'innesto della val Bregaglia, la testa della valle dei Ratti, il Ligoncio...un gran bello spettacolo. Il giorno dopo la musica cambia...
Baitel, interno.
Come da previsioni è bruttissimo e ci prendiamo una grand'acqua a scendere. Prima di andare via, lasciamo tutto a posto, firmiamo il registro e il nostro ringraziamento va ancora, oltre al Presidente SEI, al CAI Colico, in particolare salutiamo Valerio (che durante questo fine settimana era in p.ta Dufour), e al gruppo di cacciatori, appassionati, amici della montagna, volontari e volontarie che ci han dato questa spettacolare ospitalità.
Alla prossima!
CP