domenica 15 giugno 2014

valle di Moleno, capanna alpe Lèis e bocchetta di Medee

Il bello di questi giri, da 300 a 1800 metri, risalendo una valle intera, è che non si viaggia solo nello spazio ma anche nel tempo: si lascia l'estate, si attraversa la rigogliosa primavera e si arriva che l'inverno non è ancora del tutto finito.
salendo, prima di Monti della Valle
Infatti, malgrado il meteo non si annunci dei migliori, la decisione è presa e la riservazione della capanna fatta: ai 4 soci S.E.I. di questo giro tocca la risalita completa della val di Moleno, un luogo noto e, nella sua prima metà, già percorso da molti di noi più volte. Saremo accolti dalla capanna alpe Lèis che, come descrittoci da una fonte autorevole, ci aspettiamo essere un vero gioiellino. Avremo solo sabato per girare, domenica è previsto un deciso peggioramento con possibilità di forti piogge.
Lasciata l'auto nei pressi della cantonale a Moleno, partiamo alle ore 9.45 di un sabato mattina piuttosto soleggiato ma non caldo come i giorni precedenti.
incontenibile entusiasmo S.E.I.
L'inizio del giro prevede 600m circa di ripida ascesa sulla spalla che dà l'accesso alla valle. Fino a Monti della Valle il sentiero, sempre ben segnato, sale spedito. Immersi nella folta vegetazione avanziamo piacevolmente riparati dal sole ma l'aria intorno a noi è ancora alla temperatura di fondovalle.
Da Monti della Valle(900m) si entra in val di Moleno per un traverso che, con leggeri sali-scendi, conduce al ponte in alpe di Ripiano(950m) dove si ritrova il sentiero che sale da Preonzo (attraverso un sentiero più lungo).
Dal ponte si costeggia il fiume in morbida salita fino all'alpe di Lai(1138m). Tutto intorno a noi è un tripudio di alti faggi dalle foglioline verde smeraldo. 
testa della val di Moleno
Siamo all'alpe di Lai dopo circa 2 ore dall'auto e la troviamo a posto: luogo spartano, presenza di coperte sotto dei teli di plastica, non è molto adatto per l'inverno ma è in ottime condizioni e con la possibilità di cucinare sul gas. Certo, se si pernotta come abbiamo fatto nel 2010, si deve mettere in conto di rassettare un pochino... Dulcis in fundo, la presenza simultanea di un camino e di una griglia suggerisce piacevoli permanenze anche in caso di gite di uno solo giorno.
Facciamo venti minuti circa di pausa, pranzando con della frutta e del cioccolato prima di rimetterci in marcia. Sopra l'alpe di Lai è indicato il bivio del sentiero che conduce (in un'oretta) alla capanna Gariss, altro bel posto a noi noto.
sulla destra l'attacco dell'ultima salita
Da qui, procedendo verso la testata della valle, inizia il nostro giro di esplorazione: mai socio S.E.I. ne aveva calcato il suolo prima. La salita procede dolcemente attraversando il bosco fino a che il primo nevaio costringe il gruppo a una leggera ravanata per raggiungere un po' più in alto il sentiero senza pestare la neve. All'altezza dell'alpe di Confienn(1456m) si esce dal bosco e ora sì che si pesta: attraversiamo un grosso nevaio di neve ancora ben portante.
Si vede bene la chiusura della valle con la sua bella e ripida cornice tutta attorno ai 1700m venata di molte cascatelle tra verdi arbusti di rododendri già fioriti. Sormonta la corince un sasso senza nome ai cui lati si trovano le bocchette di Medee(2149m) a sinistra e di Cazzane(2105m) a destra. Tutto a sinistra sta la Cima dell'Uomo(2395m)
Cima dell'Uomo e b.tte Medee e Cazzane
Siamo vicini all'ultimo tratto di sentiero che, ripido e mai esposto, risale piegando sulla destra sotto il Poncione di Piotta. La vista ora può spaziare sul Pizzo di Claro e, più a nord, sulle belle montagne tra la Riviera e la val Calanca. Prima di agganciare la partenza degli ultimi 270m di dislivello c'è un altro largo nevaio con buchi molto grossi ed evidenti da passare. Superato anche quello, inizia su morbido terriccio e tutto punteggiato di mirtilli e rododendri il tratto finale di sentiero (in alto peggiora un po', il fondo sta franando). Nando e Esteban, che precedono me e Adriano di qualche minuto, sono sfiorati da un rapido camoscio che faccio appena in tempo ad ammirare da sotto. Ormai ci siamo: da una parte sta il Poncione di Piotta, dall'altra l'alpe di Moroscetto, e così dopo circa 4 ore dall'auto siamo tutti in capanna. Spettacolo!
dalla b.tta Medee: Poncione di Piotta e alpe Lèis

Aveva ragione l'amico Bradipo delle Alpi, la capanna è proprio uno chalet. Dal registro delle presenze si contano un centinaio di visite all'anno escludendo i patrizi di Preonzo e il controllo del gregge. Molte persone utilizzano la capanna per collegare giri di più giorni dalla Gariss, alla Borgna o all'Albagno o, ancora oltre, in val Verzasca. La capanna è dotata di tutti i comfort e concede soggiorni di prima categoria. Il tempo di farci un tè e verso le 15.15 usciamo per il giro del pomeriggio: visitiamo l'alpe di Moroscetto(1844m) e il suo spartano bivacco dotato di stufa e tante coperte custodite in sacchi di plastica. Una rapida occhiata, e Esteban e io decidiamo di andare alla bocchetta di Medee che raggiungiamo in un'oretta salendo fuori sentiero senza pestare neve prima di traversare sulla candida signora per coprire gli ultimi 150m di dislivello in pendenza moderata. Siamo ora sotto l'imponente Cima dell'Uomo e vediamo tutta la valle di Ruscada, con in fondo il lago di Lugano, il Madonetto e il lago Maggiore.
tramonto sulla Cima dell'Uomo
Le nuvole che si addensano ci dicono che per questa giornata può bastare, abbiamo ricevuto abbastanza: è ora di scendere per dare così inizio ai preparativi gastronomici del giro. Devo dire che ci diamo dentro...salame, focaccia con zucchine, spezzatino con polenta in "mulukhya" (zuppa speziata a base di questo spinacio tipico del Maghreb) e pescetti in agrodolce giapponesi, dono di Nando. Una cena da veri califfi della cucina. Il tramonto, anche verso l'Italia, regala ancora squarci di sereno (si vede il Bernina!). Salutiamo le montagne, il giorno dopo non saremo così fortunati...
discesa domenicale nel "buco"
In effetti domenica è tutto bigio, le nuvole basse e una sottile pioggerellina a sprazzi ci accompagna. Sistemato tutto e firmato il registro, alle 9.30 iniziamo a scendere immersi a tutto tondo nel verde più intenso che contrasta splendidamente contro il cielo grigio.
Superati i nevai e entrando nel bosco l'atmosfera si fa sempre più adeguata all'ambiente "bucoso" che attraversiamo: nuvole basse e nebbioline danno quella pregevole nuanche che a qualcuno di noi mancava da tempo.
Che dire....gran bel posto l'alta val di Moleno! Bella la capanna alpe Lèis! Ringraziamo il Patriziato di Preonzo e, come sempre, il nostro Presidente S.E.I. che incontreremo a breve per una bella rimpatriata.
A presto!
CP