domenica 26 ottobre 2014

passo della Forcola e Campel Alt

Negli ultimi anni in autunno sono diventato pigro: è il periodo in cui si concentrano le mie lezioni all'università, sono spesso stanco, non ho voglia di alzarmi presto, molto spesso va a finire che passo i fine settimana a cucinare, invece che a camminare. Stavolta però si sono verificate una serie di coincidenze favorevoli: moglie a casa (può aiutare lei le figlie nei compiti), meteo-che-più-bello-non-si-può (almeno a sentire le previsioni), possibilità di provare la nuova macchina fotografica nel periodo in cui i colori autunnali sono al top.
Pizasc (2591m)
Nonostante molti soci siano già reduci dall'uscita alla Cristallina della domenica passata, decido che non si può lasciare passare un'occasione così e con un po' di fatica riesco a mettere assieme un gruppetto di simpatizzanti ai quali propongo (o forse sarebbe meglio dire "impongo") il ben noto giro Forcola-Campel,
 senza traversate strane: andata e ritorno dalla stessa strada, dormendo al bivacco della Forcola. So che dal punto di vista del paesaggio è una meta che non può deludere. Accordo trovato: saremo in 4 per il sabato, poi in due scenderanno e solo in due resteremo per il pernotto e la missione-Campel.
In realtà alla partenza il tempo non si rivela bello come sperato: per tutto il pomeriggio di sabato si alternano nuvolaglia e brevi schiarite, ma l'atmosfera, su alla Forcola, è in generale  piuttosto malinconica; anche le montagne della val Bregaglia appaiono per lo più incappucciate da nubi basse. Addirittura, verso sera, due gocce di pioggia ci fanno rientrare in rifugio a preparare la cena.
Pizzo di Prata (2727m), Punta Sfinge (2802m),
Ligoncio (3032m), Sasso Manduino (2888m)
La serata scorre piacevolmente assieme ad altri due gruppi di escursionisti che, per una volta, ci battono nella quantità e complessità delle preparazioni alimentari (però, to tell the truth, eravamo in formazione ridotta).
Uscendo un attimo prima di andare a dormire noto un cielo in parte stellato e sento che il vento si sta alzando: buon presagio per una domenica che non deluderà. 
Campel Alt (2020m) e Alp de Bon (1811m)
Al mattino tutto perfetto: sole a palla, vento fresco ma non freddo, aria limpida in quota e foschia solo verso il fondovalle. Si parte: valichiamo veloci la Forcola e ritroviamo la vista sulle cime del gruppo dell'Adula, già ammirata tante volte in estate e ora finalmente goduta coi colori caldi di questo periodo. Discesa fino alle baite q.1989, quindi traverso sul sentierino, pietraia (un po' gelata, ma ce la caviamo senza scivoloni) e su per la rampa che immette al cancello del passo di Campel Alt. Lo spettacolo, dall'altro parte, è ancora meglio di quanto speravo: ai colori dell'autunno che ammantano i boschi e il prato dell'alpe si unisce il mare di nuvole, molto più denso da questo lato, che nasconde il fondovalle fino a dove dovrebbero essere Bellinzona e, più avanti, il lago Maggiore. 
Cime del gruppo dell'Adula
Foto a raffica, una controllata alle condizioni del rifugio (tutto ok, acqua chiusa all'interno ma fontana fuori ancora funzionante), nuova breve sosta sul passo di Campel, e quindi ritorno quasi per la stessa strada. Il "quasi" sta a significare che, arrivati giù dalla scalinata ci facciamo tentare (ancora una volta) dalla traccia orizzontale che parte dalla scritta alla base (ometti) e che (dovrebbe) permette(re) di risparmiare un 20-30 metri di ulteriore discesa e successiva risalita. 
sontuosa sfilata, da sx:, Cima di Castello, Sciore, Bondasca, Cengalo, Badile, Gruf, Prata, Ligoncio, Manduino, ...
Peccato che, come già successo in passato, a un certo punto perdiamo la traccia e dobbiamo ravanare tra i rododendri (su terreno comunque facile) fino a ritrovare il sentiero segnato per la Forcola. Durante la discesa nient'altro da segnalare se non l'atmosfera ovattata dalla nebbia (il mare di nuvole che appariva dall'alto) nel tratto tra l'Alpe Buglio e Dardano. 
Nando

domenica 19 ottobre 2014

capanna Cristallina e Cima di Lago

Occorre aspettare la stagione intermedia, né in estate e né durante la stagione scialpinistica, per andare in capanna Cristallina nella modalità che ci è più congeniale: non c'è il capannaro, ed è permessa l'autogestione e il consumo di cibo proprio portato su. La riservazione in capanna va fatta comunque in modo da accertarsi delle condizioni per la permanenza.
verso l'alpe di Cristallina
E così, come progettato da tempo, a un manipolo di quattro si offre la possibilità di salire sul tetto del Ticino! Almeno in fatto di capanne questo è il caso. Il fine settimana è di tempo davvero splendido, e arriviamo ad Ossasco (1313m) in val Bedretto con tutta calma.
Iniziamo l'ascesa alle ore 11.30 dal parcheggio che si trova lungo la strada principale della valle appena dopo la fine del paese. Siamo in ombra, c'è una spalla di circa 500m da superare prima di entrare in val Torta: il pregio di questa stagione è anche quello di salire in assenza di caldo. Il sentiero, perfettamente segnato fin da giù, sale attraversando prima alcuni pascoli e poi tanto fitto bosco. Sopra, lame di luce radante si fanno spazio tra i colorati rami di larici, l'altro pregio di questa stagione, lasciandoci immaginare la bellezza dell'ambiente dove tra poco saremo immersi. Arriviamo in poco più di un'ora in alpe Cristallina (1800m) alla quale ci arriva una carrozzabile. Riprendiamo il cammino e, prima dell'accesso nella parte alta della val Torta, si attraversano luminosissimi e dolci versanti tutti puntellati da gruppi di larici i cui colori nell'aria immobile ci fanno pensare di essere dentro un quadro.
ingresso in val Torta
Entriamo in val Torta su sentiero che sale ora molto dolcemente, risalendo senza fatica accanto al gonfio ruscello che la percorre. Siamo sotto il sole e già in vista del passo del Naret (2438m) sotto il quale sta l'alpe Torta (2225m): da qui si vede il passo di Cristallina (2568m) e l'enorme costruzione lunga e squadrata dell'omonima capanna (2575m, pare un abuso edilizio). Appena sopra l'alpe Torta facciamo pranzo e un'ora di sosta avvolti da cielo azzurro e sole pieno. Intorno solo pace e natura.
L'ultima parte di sentiero si percorre sulle rocce, sotto la cima di Gararesc (2738m) dalla quale, come si apprende dagli istruttivi pannelli in capanna, nel 1999 si staccò una valanga il cui spostamento d'aria distrusse la precedente capanna (a sua volta ricostruita nel 1986 da un episodio analogo).
sosta in alpe Torta e,  sullo sfondo, la capanna
Siamo su alle ore 15.00 e in completa solitudine. Ci togliamo gli scarponi nell'immensa sala che funge da deposito scarpe e notiamo che siamo veramente in un rifugio di prima categoria: alla parete ci sono i porta sci con lo scolatoio... Fuori da questa stanza c'è un corridoio con le toilette e una scala che porta al piano della sala comune il tutto immerso in un ambiente che ricorda gli ospedali. Solo metà della sala comune durante la stagione intermedia è agibile, un termostato ne fissa la temperatura interna a 15 gradi. Non c'è stufa, non c'è legna ma grazie all'elettrodotto che passa qui vicino si sta bene e c'è acqua corrente all'interno (mi sa tutto l'anno). Tutto è silenzio e incredibilmente pulito: ecco cos'è! Il pavimento, proprio lui, in linoleum. Conferisce al tutto l'aspetto asettico di un corridoio di ospedale. C'è una fanciulla zurighese con noi. Anna, bionda, eterea, scivola impalpabile sul pavimento. Quasi una presenza fantasmatica. Si fa il te' sui fornelli elettrici e poi viene fuori sulla veranda al sole del pomeriggio.

il Cristallina (2912m)
Facciamo le lucertole mentre alla spicciolata il rifugio si riempie: strano perché il capannaro mi ha detto che accettava solo 12 riservazioni... a sera saremo in 21. Prendiamo posto tutti e quattro in una delle tre stanze (da otto posti letto con piumone) che, al secondo piano, sono lasciate aperte e a disposizione.
Il panorama attorno alla capanna è un austero paesaggio di alta quota: tutto rocce e, da sotto il Cristallina, la signora di bianco vestita è qui presente e decora lo splendido anfiteatro di vetta con una sottile velatura. Di fronte a noi il Basodino. Eccezionale! Non lo avevo ancora visto... Potenza del S.E.I. e delle sue gite. Una volta che il sole tramonta, ore 18.00 circa, la sala e i suoi 6 tavoli da 8-10 posti si anima: le diverse provenienze geografiche degli ospiti selezionano naturalmente l'uso dei due fornelli elettrici disponibili senza che ci sia affollamento né screzi. I germanofoni cenano prima, gli italici poi. Per ultimi, degli strani zurighesi con sacchetti della spesa Esselunga, spaghetti Garofalo e pesto Biffi: uno di loro è medico alla ASL di Milano di via Indipendenza. Pazzesco, siamo testimoni del primo caso di cervello tedesco in fuga.
Basodino (3272m) al mattino
La notte, avvolti nei piumoni, scorre morbida; fuori la stellata dell'incredibile.
Ci svegliamo prima dei nostri tre compagni di stanza, una della quali è fin troppo lunga per il normal-size bed in dotazione. Fuori il lato est del Basodino fa scintille al primo sole del mattino.
Dopo colazione, il capo-gita Steacco decide la nostra meta e tutti lo seguiamo. In cinquanta minuti siamo sopra la Cima di Lago (2833m), e ammiriamo un panorama mozzafiato sullo Finsteraahorn e soci che dominano la scena a ovest. Sotto di noi e sotto il Basodino il bell'invaso del lago dei Cavagnöö (2310m). Facciamo le foto di rito e siamo al passo della Cima di Lago (2741m): vediamo il sentiero che proviene dal ghiacciaio della Valleggia che dà l'accesso in capanna agli scialpinisti della stagione invernale. Il percorso da All'Acqua via passo della Cima di Lago è leggermente più lungo ma meno ripido di quello da Ossasco.
dalla Cima di Lago: Finsteraahorn e soci
dalla Cima di Lago, vista d'insieme sul Cristallina
Non c'è molto da mettere a posto, e quindi una volta in capanna raccogliamo le nostre cose, firmiamo il registro, e prendiamo commiato dalla più alta capanna del Ticino: "un'altra figurina nel nostro album" di capanne, come direbbe l'amico Giorgio di Girovagando.  Bene, è tutto. I ringraziamenti per questa avventura vanno come di consueto al Presidente S.E.I. e a chi lavora alla capanna: fa sicuramente un encomiabile sforzo, il costo richiesto per il soggiorno (fin qui, il top di gamma) testimonia che è tutto razionalmente sotto controllo.
Alla prossima!
CP