domenica 29 marzo 2015

L'ameno rifugio Cortin in Val di Roggiasca

Le condizioni climatiche e della neve portano questa volta il SEI ad una destinazione di medio-bassa quota situata nei Grigioni: la capanna Cortin.
Anche  grazie alle utili informazioni preventive di un poliziotto del Comune di Roveredo decidiamo di percorrere fin dove possibile in auto la strada che sale alla diga della Val di Roggiasca; con il caldo e la non poca neve diverrebbe molto impegnativo prendere dal fondovalle il sentiero ufficiale che porta al rifugio.
Lasciamo l'auto circa a 1000 m di altitudine e ci apprestiamo a percorrere un lungo tratto di strada piuttosto innevato, arricchito a tratti da slavine, in direzione della diga. Quest'ultima la raggiungiamo
non prima di aver ammirato gole profonde, valli impervie come quella d'Albionasca e qualche scorcio di Mesolcina e Traversagna. In realtà il sentiero che costeggia inizialmente il versante destro della Roggiasca ha inizio dall'ultimo tornante prima della diga.
Le racchette da neve vengono calzate dopo aver guadato il torrente della valle, a quota di circa 1180 m. I bei boschi di faggio e abete continuano, ma ora la pendenza aumenta decisamente.
Una paziente ricerca sulla neve violentata dal caldo ci porta ad un risultato importante: appena dopo il torrente si individua il primo
segno rosso del percorso ed una esigua traccia di sentiero. E' fatta, ora che il segnale indica la ripida salita al bordo di un crinale scolpito da un torrente, la via verso il rifugio diviene più chiara.
Quasi verso la fine dell'ascesa incontriamo i visibilissimi segnali che provengono dal sentiero ufficiale proveniente dalla Val Traversagna; sembra quasi una beffa ma è così. Il SEI ora mira all'ormai vicino (ed intrigante) Cortin. Infatti presto il primo escursionista arriva a destinazione: dopo boschi, ombra, dirupi e ambienti estremamente selvaggi, gli alberi si aprono offrendo, sotto un cielo limpido ed una luna chiara vicina ad una cresta innevata, un panorama alpino di prima categoria. Il rifugio Cortin (1663 m) è davanti agli occhi. Esso consta di una stufa ed un camino a
legna, legna, gas, coperte, materassi, una flebile illuminazione elettrica e... come dice il nostro Presidente: "Quando l'oscurità impedisce di ammirare il paesaggio e le nuvole impediscono di godersi la stellata (...)" di una serie di calendari e poster che allietano il viandante.
Dopo un frugale pranzo il sodalizio si inerpica un poco sopra la capanna ma senza raggiungere meta considerevole, non trovando alcuna traccia di sentiero.
Il tiepido pomeriggio si consuma ammirando le cime dei Grigioni e
del Ticino in attesa della cena. Quest'ultima consisterà in focaccia con cipolle preparata totalmente in loco, risotto con salsicce e le sempre interessanti bevande liquide. Illuminati dalle candele e dalle frontali, nella solitudine dell'alpe, i poster del rifugio Cortin appaiono ancora più intriganti. 

Il giorno dopo si scende spediti verso il torrente principale della Val di Traversagna e quindi in direzione della diga. Ripercorrendo la lunga strada carrozzabile in senso contrario è impossibile non ammirare ancora una volta i luoghi impervi che ci circondano.

Esteban