domenica 21 giugno 2015

b.tta di Cama (o di Agnon), alp di Agnon e traversata val Cama - val Grono

dentro la val Cama, sopra Provesc
Torniamo in questi luoghi, splendidi, suggestivi, solitari, incantati, e dei quali ci riteniamo ormai dei veri abituè, allo scopo di estendere le nostre conoscenze e di spostare un po' più il là il limite delle nostre Colonne d'Ercole. Questa volta l'asticella verrà posta sulla bocchetta di Cama (o b.tta di Agnon, 2270m), preparandoci così per il balzo successivo: dalla val di Dosso alla val Darengo via p.sso dell'Orso: chissà quando, ma si farà.
 cambiano le stagioni, ma non la bellezza di questi posti
Il tempo è fresco e splendido, lo zaino pronto e allora........ via! Raggiungiamo Cama verso le 15.50 del venerdì 19 giugno e partiamo per il sentiero già noto e percorso più volte lasciando l'auto all'inizio di esso, in località Ogreda (359m). Dormiremo oggi in alp de Vazzola (val Cama) e domani in alp de la Piazza (val Grono).


Venerdì 19 - da Cama all'alp de Vazzola
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La salita al lago è comoda: inizio ripido per 450m, e poi da Provesc (800m) è un bel passeggio. Un'unica nota: all'ingresso della val Cama, a quota 800m circa, in località Provesc, il bel tavolo di legno e la fontana, che fino allo scoso anno costituivano una piacevole sosta naturale, sono spariti... La consunzione del tempo? Chissà. Li ricorderemo così, come in questa foto di repertorio (2012-03). Comunque pazienza: si prosegue a becco asciutto.
verso Vazzola: sempre segnato, ma non sempre agevole
Da qui la salita avviene con pendenza moderata e calpenstando morbidi aghi di conifere a terra. La seconda parte del pomeriggio trascorre così avanzando sotto le fronde delle grandissime conifere in scenari ameni: rocce coperte di muschio, scorci sul fiume, ampie radure nel bosco investite della luce del sole e punteggiate con qualche alpeggio ormai in disuso. E così in due ore siamo al lago. Qui, tra le foto di rito e la ripresa di fiato, si passano 30 minuti piacevoli. Ce la prendiamo comoda prima dell'ultima parte di questa prima giornata di escursione: la salita verso l'alp de Vazzola, salita che si annuncia molto ripida. 
Albion, alp Vec, Sambrog...bello!
Dalla capanna dei Righetti al di là del fiume (ora chiusa), parte infatti il sentiero indicato da un chiaro riferimento e poi sempre più su, più su, a strapiombo sul lago stesso. Incredibilmente, ma per fortuna, un paio di volte il sentiero molla un attimo consentendo di riprendere fiato.
Ci sono due punti con tronchi caduti sul sentiero che obbligano a delle ravanate, anche simpatiche inebriandosi del profumo dei ginepri e rododendri, prima di ritrovare la traccia. Complessivamente il sentiero è ben segnato. Finalmente, dopo 4h dall'auto, entro in capanna con Nando che mi ha preceduto di una buona mezz'ora.
alp de Vazzola (1805m)
L'alp de Vazzola non è ancora ufficialmente una cascina a disposizione dell'escursionista (cascina vietata, come tutte, durante la caccia alta di settembre!) ma il suo interno è molto ben ristrutturato e consente in questa stagione una piacevole permanenza anche per dormire essendo dotata di stufa, legna, materassi e coperte chiuse all'interno del solito barile azzurro. Il mobile della cucina contiene qualche stoviglia che ci facilita la cottura della pasta sulla stufa senza usare il fornelletto. Fuori dalla finestra, davanti a noi, stanno luoghi noti che rievocano piacevoli ricordi: l'alp di Albion, l'alp Vec (non si vede mica, ma è lì tra il bosco), il lago di Sambrog sovrastato dal Pizzo di Cressim alla sinistra del quale si intuisce nel punto più basso la bocchetta di Cressim. Tutto più a destra, inconfondibile, sta l'intaglio della b.tta del Notar. 
 verso l'alp di Agnon, sguardo indietro sul falsopiano
Ci godiamo il tramonto ma la stanchezza ci conquista presto, e si va a nanna.


Sabato 20 - traversata val Cama/val Grono e salita in b.tta di Agnon
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Al mattino usciamo verso le 8.00 diretti all'alp di Agnon. Risaliamo 10 metri sulla sinistra e troviamo il segno per il sentiero che iniziamo a seguire. Il sentiero si arrampica su due dolci balze, nella seconda delle quali (1945m) sta l'incrocio "a tre" che cercavamo: dritti si va il alp di Agnon (e alle sue bocchette), a destra si sale al passo del Segnale (che vediamo).
Da qui inizia la parte di esplorazione in quanto questa parte di sentiero viene percorsa dal S.E.I. per la prima volta.
 la meraviglia girato l'angolo: pizzo Paglia (2593m) e la chiusura della val Cama

Per raggiungere l'alp di Agnon occorre camminare in falsopiano avvolti da una vegetazione ora lussureggiante e arrivare a quota 2020m per "girare l'angolo" ed essere immersi in uno scenario mozzafiato: la chisura della valle e la sua incomparabile bellezza. Da quassù tutto ha un aspetto ancora più maestoso, i dettagli più nitidi e tutto sembra alla portata di mano. Che meraviglia, il Pizzo Paglia, il Piz Martel e tutto lo strapiombante anfiteatro di montagne che si butta nel lago di Cama e ci separa dall'Italia. Sopra la b.tta del Notar si staglia in tutta la sua possanza il bel Piz Cavregasco (2535m).
alpe d'Agnon (1905m), Piz Martel (2450m) e b.tta di Cama (2270m)
Nando indovina il sentiero per la b.tta del Notar: si vede una traccia su nevaio che poi sparisce contro una parete verticale. Là stanno le catene che aiutano, prima di raggiungere dei prati pendenti ma che non sembra diano troppi problemi. Percorreremo un giorno anche questo, ma ora ci concentriamo sul pezzetto in discesa per arrivare all'alpe di Agnon. Bel rifugetto! Complimenti agli Amici di Agnon. La capanna è piccola e funzionale, con stufa, fornelli, bombola, un letto a castello, un pianale con coperte nei sacchi, e sei materassi. Fuori c'è una spendida fontana che ancora il mese scorso era ghiacciata.
verso la b.tta di Cama
La cucina è ben attrezzata di stoviglie, c'è anche una caffettiera e del caffè. Se dovessimo pernottare qui staremmo benone. Firmiamo il registro, e constatiamo che siamo una delle prime firme del 2015. Mettiamo subito al suo posto il nostro dono alla capanna: una piccola accetta per rompere la legna che, come suggeritoci da Damiano (uno degli Amici di Agnon che abbiamo contattato alla partenza), era un oggetto che mancava.
Stiamo in capanna una mezz'ora, e poi partiamo verso il motivo di questo giro: salire in b.tta di Cama (o "di Agnon"). Si capisce bene il giro da seguire: ci sono i segni di due sentieri che si dipartono dalla capanna. Uno è quello che va giù al lago (e che tutti dicono che a scendere si perde...) e il secondo è quello che va in b.tta di Cama. Non troviamo segni da seguire per la b.tta d'Agnon, quella sovrastante il rifugio, anche se è chiaro dove occorre andare.
gli ultimi metri, e la catena in alto
Procediamo dritti e guadagnamo la base di un nevaio che sale su fino a 50-60m sotto la bocchetta. La neve tiene bene, e la uso per salire un po' facilitandomi la progressione che non è ugualmente agevole su rocce e sfasciumi sempre più fini. Nando mi aspetta, e io continuo: desidero solo arrivare ad affacciarmi... A quota 2070m lascio il nevaio perché diventa davvero ripido e mi porto sulla sinistra nel canale della bocchetta. Qui ogni tanto ricompare la neve e, dove posso, la uso. Negli ultimi 50-60m il passaggio tra le rocce è piuttosto stretto e quasi tutto occupato da una lingua di neve alta almeno 1m ma che a 25-30cm dalle due pareti verticali lascia il passo alla roccia. E' scomodo salire...ma in qualche modo si fa.
l'Italia dalla b.tta di Cama! La Costa degli Orsi
Negli ultimi 3m la neve è andata via tutta e appare una catena nuova nuova che permette di issarsi su in bocchetta (la catena c'è anche prima, ma sta sotto la neve...). Finalmente sono in bocchetta di Cama: spettacolo! Sotto di me sta la chisura della val di Dosso, il primo pensiero è: "me l'aspettavo più ripida", ma non scendo neppure fino al termine del panettone sul quale poggia la bocchetta anche se vedo i segni. Avanti a me sulla sinistra sta la frastagliata Cresta della Gratella sotto alla quale si trova la Costa degli Orsi con il sentiero che porta all'omonimo passo dell'Orso e che ci separa dalla val Darengo; tutto a sinistra vedo la comoda cresta per la vetta di Piz Martel che seguo solo con gli occhi fino alla croce sommitale che con rammarico non potrò raggiungere ora. Tutto dritto in fondo è limpido fino al Legnone e la lago di Como!
Agnon all-inclusive: alpe, pizzo e bocchetta
Sono in paradiso. Mi trattengo poco, giusto il tempo di una telefonata a "mamma G", mia suocera, che fa il compleanno oggi e scendo. Certo che da sotto raggiungere la b.tta di Cama sembra una cosa ardua davvero, ma tutto sommato la si raggiunge senza grossi rischi o particolare fatica. Il pensiero va subito a una futura salita su Piz Martel, ma torno a terra concentrandomi per la discesa sopra la lingua di neve allo scopo di raggiungere presto Nando che da un po' mi attende in fondo. Siamo di nuovo in alp di Agnon, il tempo di un caffè, di apporre la firma "S.E.I." sull'accetta in dono, di firmare il registro per ringraziare gli Amici di Agnon, e salutiamo questo posto magico. Magari l'anno prossimo saliamo qui direttamente dal lago di Cama.
dal passo del Segnale: Pizzo Paglia e Sass Mogn
Ora avanti a noi sta tutta la traversata dell'alta parte di val Leggia fino in val Grono. Questa traversata inizia con il saluto alla val Cama dal passo del Segnale. Torniamo quindi indietro per il bel falsopiano dall'alp di Agnon fino all'incrocio "a tre" e....ravano. Niente da fare infatti. Tutte le volte che ho percorso questo sentiero verso il passo, dopo aver lasciato alla mia destra la grossa pietraia, perdo i segni e....ravano. Idem questa volta. Nando arriverà al passo del segnale con un ampio giro sulla sinistra (segnato) e io, dopo la ravanata tra ginepri e rododendri intricatissimi, ritrovo i segni e giungo al passo del Segnale di Vazzola (2108m) con un altrettanto ampio giro sulla destra.
lo splendore dell'alta val Leggia: l'alp de Mea
Dal passo del Segnale avanti a noi sta lo splendido anfiteatro del Pizzo Paglia e Sass Mogn che corona la parte alta della val Leggia. Incredibile (rispetto al "buco" di partenza della stessa), placida, rigata da molti torrenti che saltano da un blocco di roccia all'altro, e baciata dal sole: la traversiamo per giungere al passo del Torrion (2003m), appena sopra l'alpe de Lugazzone (1909m), che consente l'accesso in val Grono ove ci attende il secondo ricovero notturno di questo giro: quel gioiellino dell'alp de la Piazza (1531m). Mentre traversiamo, gioco a fotografare la bocchetta d'Agnon (2168m) da questo lato. La bocchetta sta appena a nord dell'omonimo pizzo.
l'alta val Grono da sotto il passo del Torrion
Questa volta, sotto il passo Torrion mi accoglie una val Grono vestita della sua miglior veste verde smeraldo: tutt'altra cosa della nebbia dello scorso anno. Riesco a vedere anche sopra le cascate tutto il pianone dell'alpe di Caurit da dove si può accedere all'alp di Portola (un altro degli "highlights" mancati del giro e che ci teniamo buono per un prossimo ritorno). Scendiamo comodamente per il lungo traverso fino al cartello posto a 1700m circa a partire dal quale la discesa è più ripida. La vista sulla chiusura della valle permette di ammirare l'imponente monte Cardinello (2520m) mentre il sentiero indulge in mezzo a un bosco profumato e costituito da grossi e antichi abeti.
un magnifico bosco incantato
Troviamo l'alp de la Piazza come l'anno scorso in ottimo stato: a parte le numerose visite dei locali, sono sempre poche le firme all'anno di viandanti di passaggio come noi. Questa capanna ha il dormitorio, con coperte e materassi, separato dalla contenuta ma accogliente stanza principale nella quale c'è un camino, un tavolo e una discreta fornitura di suppellettili. Manca la stufa, ma non manca la legna: con questi boschi intorno, essa è tanta e ben alloggiata nell'enorme legnaia antistante la costruzione.
Trascorriamo riposandoci questo secondo pomeriggio del giro tra la completa immersione nello scenario, la lettura di Vivere la Montagna e lo sfoglio delle riviste di caccia dei Grigioni in lingua tedesca.
alp de la Piazza (1531m), retro sul dormitorio
Ci diamo alla seconda cenetta frugale, questa volta cotta sul fornellino. Eleviamo ancora una volta i calici alla memoria del caro Gianfry utilizzando il resto del vino della sera prima e un altro po' di liquore giapponese, di quelli in bottiglietta di plastica e dal costo molto contenuto rispetto alla sua discreta qualità.


Domenica 20 - dall'alp de la Piazza a Grono, e incontro con Damiano
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La mattina seguente, dopo la rapida colazione, firmiamo per la seconda volta il registro dopo 11 mesi e lasciamo tutto in ordine. Ci aspetta la discesa lungo la parte bassa e sempre boscosa della val Grono. Siamo ormai verso le 11.00 lungo la strada interpoderale che congiunge Grono a Cama, quando arriva Damiano in auto e ci dà uno strappo....al grotto! Dove si fanno quattro piacevoli chiacchere e ci offre da bere prima dei saluti: lui è di fresco ritorno da una vacanzina nel Belpaese. L'ultima nota di questo gran bel giro è che, a parte Damiano (ma eravamo già in fondovalle) non abbiamo incontrato sui sentieri altro essere umano.
Cardinello (2520m) da sotto l'alp de la Piazza
Bei posti, abbiamo ancora da fare qui intorno in esplorazione: torneremo nei paraggi di sicuro.
Un grazie ancora a chi ha messo a disposizione degli escursionisti l'alp di Agnon e ha cura di questi posti. E un grazie, come sempre, al nostro Presidente.
Evviva il Presidente!
Evviva il S.E.I.!
Arrivederci alla prossima!
CP