domenica 13 marzo 2016

il ritorno in capanna Cadagno - sole e neve

la regione attorno al lago Cadagno (1921m),
in fondo i passi delle Columbe e del Sole
La stagione invernale è la sola durante la quale sono stato nella regione del Lucomagno: immersi nel sole e nel silenzio di grandiosi spazi, ove gustarsi i disegni del vento sulla neve e sentirsi piccoli come formiche mentre si percorrono grandi distanze in beata solitudine sono le circostanze che più rendono magico un percorso qui attorno durante questa stagione. Certo, ci vogliono le condizioni della neve altrimenti l'unica cosa che si sperimenterebbe sarebbe la propria inadeguatezza...
Affrontiamo con strumenti, le ciaspole, per definizione inadeguati a gustarsi pienamente la bellezza che ci circonda, ma questo è...e ce lo facciamo bastare. Per fortuna la neve risponde abbastanza bene, anche grazie a chi, con la motoslitta in certi tratti, ci ha preceduto.
Pizzo Columbe (2545m) dal Piano dei Canali
Andando con ordine, ora la sbarra che dà accesso al passo del Lucomagno provenendo da Campra si alza alle ore 8:00 (controllare sempre su www.lucomagno.ch lo stato del passo e gli orari), ma pur transitandoci alle 7:50 la troviamo aperta. La giornata è splendida e lasciamo l'auto al parcheggio di Casaccia (1818m) alle ore 8.10 circa. Il tempo di prepararci, e con Esteban alle 8:30 siamo in marcia. Davanti a noi stanno i protagonisti di oggi: da sinistra, il Pizzo del Sole (2773m), il Pizzo Columbe (2545m) e il Pizzo dell'Uomo (2663m).
In circa 15 minuti ci portiamo alle baite dell'Alpe Gana(1828m), che teniamo alla nostra destra, mentre saliamo per il canale meno ripido dei due (quello più ripido sta tutto a destra si chiama 'Canale della Gana'). Tre giovani scialpinisti ci precedono di poco, e sono saliti stando tutto alla nostra sinistra.
sul traverso prima del Passo del Sole (2376m)
I primi 300m di dislivello si coprono così su per il rado bosco superando anche tratti un po' ripidi con neve che non tiene molto: non è il massimo, ma si continua verso la prima tappa che è il 'Piano dei Canali'. Una volta lì, le rossicce guglie del Pizzo Columbe diventano le vere protagoniste della scena. Siamo sul piano, al sole e in calma totale di vento: procediamo accompagnati dalla sola neve croccante sotto le ciaspole. Ci godiamo la vista del Pizzo Columbe che si avvicina e, mentre si delinea il momento della scelta ove passare, lo scenario presenta chiaramente le parole del Segretario S.E.I.: per affrontare il passo delle Colombe non bisogna utilizzare il sentiero estivo in fondo al pianone, ma occorre tenere la sinistra e arrivare al passo con un traverso girando attorno al panettone a q.2314m. In effetti così è molto meno ripido ma la neve è troppo cedevole...ci lasciamo facilmente sedurre dalla traccia di motoslitta che piega docilmente a sinistra scendendo prima a q.2232m, e poi, lasciata questa traccia divertirsi per ghirigori nei 'Canali di Lareccio', andiamo dritti lungo la schiena di un dosso fino all'ultimo traverso verso il Passo del Sole (2376m): svalichiamo da lì con neve piuttosto portante (tranne l'ultimissimo pezzo). 
un puntino nell'immenso bianco...
(e Lauteraarhorn, 4042m)
Dal passo la visuale non incontra più ostacoli e siamo investiti da tutta la bianca meraviglia di una distesa immobile che cancella per lunghi minuti la fatica della levataccia mattutina. Compare anche il Lauteraarhorn (4042m)! Siamo arrivati qui dopo 2h e 15min dall'auto. Da ora si "sali-scende" verso la capanna (e ci vorranno altre 2h). E' possibile seguire i pali che tengono la quota stando sulla propria sinistra (come Esteban), oppure è possibile avventurarsi subito in discesa verso il letto del fiume (come CP). I due si ricongiungeranno più avanti, dopo la confluenza del Ri de Calcestri con il torrente che scende dalla valle del Termine a destra, a livello de "l'ultimo chilometro" prima della capanna. La neve non tiene bene, le temperature non sono alte e in superficie non è quasi mai trasformata: per gran parte della discesa in capanna sprofondo 25cm a ogni passo.
Il pensiero va ora al possiblie "anello debole" di tutta la giornata: l'ingresso nella 'nuova' capanna Cadagno. Ho visto infatti di essa solo foto estive sul web: non è che ci sarà da scavare? Non è che sarà tutto bloccato? Il capannaro via email non ci ha avvertito di nulla, ma il dubbio assale e, si sa, come un tarlo logora...
Pizzo Taneda (2668m) domina sull'Alpe di Piora
In effetti l'ingresso in capanna d'inverno è il vero anello debole del tutto... La struttura, evidentemente molto ben pensata per l'estate e i visitatori da ogni dove, non ha un vero ingresso invernale ma c'è un mini-tunnel posticcio di legno, come una passatoia coperta ma stretta, che fa entrare la neve, la quale ghiaccia e occlude più o meno pesantemente la porta, di legno leggero anch'essa. Fuori c'e' una pala. Entriamo portando le cose nello zaino una per una perché uomo+zaino insieme non passano.
Dentro è uno spettacolo! Si capisce che la struttura nuova ha inglobato quella vecchia.
Lago di Tom (2022m)
Ovviamente c'è tutto: anche l'acqua potabile corrente giù nel bagno, e ci diamo a un veloce spuntino con del te' prima di uscire nuovamente. Passo per il lago Cadagno, arrivo alla chiesetta presso S.Carlo per buttare lo sguardo sul grande lago Ritom e salgo a trovare il lago di Tom. Da qui provo a immaginare dove passare per raggiungere la capanna Cadlimo (sogno proibito S.E.I. della stagione invernale), ma vedo solo una chiusura di scura roccia all'apparenza impenetrabile...chissà. Da fare qui ci sarebbe anche il giro per andare sopra la Cadagno verso il lago di Dentro (2298m) e la b.tta della Miniera, un pianone altolocato a 2525m ca, per passare in val Cadlimo: ma desisto e anche domani non ci andremo per via della lunga strada per giungere fino qui...tra una cosa e l'altra oggi avremo percorso all'incirca 8Km. 
Cadagno di Fuori e Pizzo Corandoni (2659m)
Domenica, tornando a casa per la strada del giorno prima c'è solo un po' più di vento che dà fastidio. Facciamo pausa pranzo a Torre come 4 anni fa, stesso periodo, scendendo dalla capanna Scaletta: questa volta siamo solo in due a svaccarci al sole. Certe cose cambiano, certe cose restano: peccato i grandi assenti S.E.I. (e dintorni) a questa gita! Il Presidente, cui va come sempre tutto il nostro rigraziamento, era con noi.
Alla prossima!
CP