domenica 14 agosto 2016

A piedi per i pianori del Sulitjelma. Salten - Norway.

L'elemento che domina il paesaggio è lo spazio, vuoto senza particolari riferimenti, così per giorni di cammino. Questi sentieri sono solitamente percorsi in solitaria per settimane sotto il peso degli zaini aspettando che il debole sole si alterni alla pioggia. Purtroppo non abbiamo il tempo di assaporare questi luoghi con la lentezza che richiedono, ma ci dobbiamo limitare ad un breve giro che tocca le capanne di Ny-Sulitjelma e di Sorjushytta.

Sandro ed io lasciamo nel tardo pomeriggio con l'auto la cittadina di Fauske all'imboccatura del fiordo, immersa in questi giorni in un incredibile clima mediterraneo, per addentrarci in una lunga valle est-ovest un tempo sede di importanti miniere di rame. Le nuvole si addensano sopra di noi mentre raggiungiamo il paese di Sulitjelma ed imbocchiamo la strada sterrata che conduce alla partenza del sentiero nei pressi di Ny-Sulitjelma (450 metri) dove ci fermiamo per la notte.












Alla capanna troviamo una improbabile comitiva di turisti russi che al mattino spariranno per non so dove. Ci alziamo con calma per permettere alla umidità ed alla nebbia di diradarsi. Mentre facciamo colazione veniamo raggiunti da un ragazzo tedesco che è già in cammino da una settimana ed ha l'ambiziosa meta di raggiungere a piedi Capo Nord.

Partiamo appena si vede il sentiero. La strada si inerpica immediatamente per superare una diga artificiale e raggiungere una altura a quota 905 metri che dovrebbe permettere di dominare il lago. Tuttavia la visibilità è limitata e ci impedisce di vedere il panorama. L'erba è quasi scomparsa e le rocce dominano il paesaggio. Proseguiamo ora con vari saliscendi su sfasciumi raggiungendo la sponda del lago.






Superiamo due guadi ravvicinati senza difficoltà. Sono parecchi giorni che non piove con decisione e questo rende semplici questi passaggi. Siamo ormai scesi a quota 800 e siamo pronti a risalire per la prima volta sopra i mille metri.








A sprazzi le nuvole iniziano a rompersi e le cime coperte di neve fanno la loro comparsa. I ghiacci del Blåmannsisen si vedono tra le alture (la foto sotto). Raggiungiamo quota 1050 pronti per scendere sulle rive di un secondo lago a quota 900.








Non rimane che un'ultima salita per recuperare quota 1058, la quota più alta del giro. Il sentiero attraversa paesaggi di alta montagna, la neve è ora attorno a noi. La discesa sul lato nord passa per vari nevai, dove le impronte delle renne sono ben visibili. Il sentiero perde quota lentamente e l'acqua inizia a stagnare e a formare pozze e quindi un torrente ricco d'acqua. Finalmente una discesa più ripida ci permette di superarlo grazie ad un paio di ponti. Siamo in vista delle due capanne di Sorjushytta, la nostra meta.






Le capanne norvegesi non sono pensate per essere dei semplici rifugi, ma per essere piccole case di montagna arredate con tutto quello che serve per far sentire a casa propria l'ospite. In questo Sorjushytta è particolarmente attenta.











Accendiamo la stufa, prendiamo l'acqua e scambiamo poche parole con due tedeschi che stanno facendo il nostro stesso giro e che oziavano dal giorno precedente nella capanna. Sul tardi arriverà anche il ragazzo incontrato alla partenza, che tuttavia non si fermerà per proseguire verso la capanna successiva, oltre il confine con la Svezia. In serata arrivano altri ospiti: una coppia si accampa nei pressi del torrente, tre svedesi si accomodano nella seconda capanna.

L'indomani siamo pronti a tornare sui nostri passi. Il tempo è migliorato e qualche sprazzo di sereno ci permette di vedere meglio il paesaggio.








 














Sulla via del ritorno vediamo anche le renne che si riposano su nevai poco lontani.












La strada è quasi terminata ricompare l'erba. Basta poco sole per cambiare completamente l'aspetto delle montagne.








Ripresa la macchina a Ny-Sultjelma torniamo al caldo di Fauske: pizza e birra sul molo, neanche fossimo in Italia.

Alla prossima con l'ultimo trekking norvegese (per quest'anno).

PD

2 commenti:

  1. Bel giro! E che coraggio la pizza finale! Bellissimo il rifugio norvegese che fa' impallidire a $$$ qualsiasi rifugio alpino ...

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  2. tieni presente che era un rifugio non gestito che costava 15€ a capoccia

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