Due pernotti per attraversare dalla Svizzera all'Italia, lungo un percorso gemello rispetto a quello pensato da tempo e anche quest'anno infattibile. Stefano non sarà dei nostri, ed è una delle ultime volte di Giacomo con il S.E.I. poiché sta prendendo piede il suo trasferimento pisano. Il pregio delle traversate come questa e’ che si usano i mezzi pubblici per raggiungere e lasciare i luoghi montani. Partiamo presto con il treno da Milano e cambiamo a Chiasso dove il puntuale treno svizzero ci porta a Biasca per concludere l'avvicinamento a Cama con il postale.
Primo giorno. Cama - alp Vec
E' la terza volta che percorro questo sentiero insieme a Nando per raggiungere il lago di Cama. La salita è all'inizio impegnativa per poi, da Provesc, rendersi piacevole attraverso boschi e sprazzi di pascolo a Promegn e Tambo', sotto il lago.
Secondo giorno. alp Vec - alp Setaggié
Al nostro risveglio, verso le 8.00, sono ancora un po' addormentato, e mi accorgo appena di un giovane che entra, saluta, e butta un occhio veloce al bivacco prima di salire al laghetto Sambrog dove lo ritroviamo dopo colazione e il riordino della capanna. Benjomin e' un giovane studente di filosofia che si mantiene agli studi facendo le stagioni sui monti, tra poco sara' al Brasca ad aiutare il gestore Fausto. Decide di seguirci per questa lunga giornata di "ravanata" fino alla nostra meta, l'alpe Setagge'. Lasciato Sambrog, ci avviamo verso la b.tta di Cressim tornando leggermente indietro prima di salire a una prima bocchetta che, su terreno sempre piu' pietroso, porta a un canale che si supera aiutandosi da
una catena. Da qui alla bocchetta di Cressim non ci sono difficolta': seguiamo i segnavia e dalla bocchetta si attraversa tutta la testa della val d'Arbola su una traccia appena visibile e piuttosto piena di vegetazione. Ha ora inizio la ravanata. Invece di scendere fino a una baita senza nome a 1800m decidiamo di tagliare sulla destra e, in piena vegetazione, di risalire la valletta di Egion fino alla bocchetta che da' l'accesso in val Gamba. E' tutto piuttosto stancante, ma ormai si e' in ballo e balliamo Nando e Giacomo avanti, io e Benjomin piuttosto indietro. Arrivati alla bocchetta di Egion ci dividiamo ancora. Si vede la capanna Setagge', e questo da' conforto, ma non e' molto chiaro quale sia la strada piu' agevole. Giacomo e Benjomin scendono quasi direttamente sulla sinistra lungo il bordo di una grande placca, Nando e io saliamo leggermente fino a una traccia pianeggiante che seguiamo finche' troviamo una traccia franosa tra una placca e l'altra che permette, piu' o meno agevolmente, di scendere fino all'altezza della baita che raggiungiamo comodamente in piano. L'alpe Setagge' e' molto confortevole, costruita dalla Societa' Cacciatori Groven, e da loro utilizzata nel periodo di caccia alta, resta aperta tutto l'anno per essere usata dagli escursionisti. Con Benjomin si parla delle rispettive esperienze sui monti, di come abbiamo scoperto il canton Ticino. Incredibile come in val Gamba ci siano ben 7 capanne! Siamo passati in tutte. Benjomin scende all'alp de Poz per la sera, perche' fara' ritorno domani a Cama, mentre noi tre ci prepariamo per la cena e per il meritato riposo.
Al nostro risveglio, verso le 8.00, sono ancora un po' addormentato, e mi accorgo appena di un giovane che entra, saluta, e butta un occhio veloce al bivacco prima di salire al laghetto Sambrog dove lo ritroviamo dopo colazione e il riordino della capanna. Benjomin e' un giovane studente di filosofia che si mantiene agli studi facendo le stagioni sui monti, tra poco sara' al Brasca ad aiutare il gestore Fausto. Decide di seguirci per questa lunga giornata di "ravanata" fino alla nostra meta, l'alpe Setagge'. Lasciato Sambrog, ci avviamo verso la b.tta di Cressim tornando leggermente indietro prima di salire a una prima bocchetta che, su terreno sempre piu' pietroso, porta a un canale che si supera aiutandosi da
Una volta pronti, si parte per la direttissima verso la bocchetta di Strem, che e' un passaggio piuttosto agevole per lasciare il complesso della Mesolcina e tornare in Italia. C'e' ancora parecchia neve in cima, e l'ultimo canale e' piuttosto verticale. Dalla bocchetta compare il sole, e teniamo la sinistra per passare, su visibile traccia, attraverso la bocchetta di Piodella dalla quale lasciamo la val Bodengo.
Marco