domenica 27 maggio 2012

Rifugio Alpe Spluga (TI) e b.tta Sasso Bello

Questa nuova avventura ci conduce al paese di Giumaglio, Vallemaggia, dal quale si sale (un poco...) per raggiungere il rifugio Alpe Spluga.
Nonostante le condizioni della temperatura e l'ora non proprio giovane, CP si impone nella scelta della camminata di due giorni sotto il cielo ed il sole di fine maggio. Appena fuori dal paese di Giumaglio (350 mt.) realizziamo che per oltrepassare la muraglia di roccia che porta all'Alta valle di Giumaglio i locali non hanno potuto altro che costruire un'infinita' di scaleFoto0114 (questa sara' una parola chiave della gita) ad altezza variabile ma con una decisa costante: la ripidita'. 
Saliamo velocemente tra rocce e castagni patendo l'alfa ed il caldo fino al borgo di Arnau (1180 mt.), dal quale di diramano due possibilita’ di sentiero per guadagnare l'Alpe Spluga. Optiamo per il cammino piu' basso tra i boschi di faggio. Il percorso diviene decisamente meno ripido con la presenza di saliscendi fino a circa 1350 metri di altitudine, poi torna ad essere in piedi. Nell'alpeggio di Cortone incrociamo alcune veloci parole con un gruppo di cacciatori.
Raggiungiamo le baite del Rifugio Alpe Spluga, IMG_2876mt. 1838, un poco provati dai 1500 metri abbondanti di dislivello e dal caldo umido incontrato nelle basse quote. La Capanna di proprieta' del Patriziato di Giumaglio non è gestita ed è aperta da metà maggio ad ottobre e si trova in uno dei pochi pascoli che concede la valle.
Dopo un the ed un tardivo spuntino pomeridiano alcuni di noi si riposano, altri si dedicano ad approntare la stufa a legna ed altre cose del ben guarnito rifugio che consta di dormitorio con coperte, gas per scaldare acqua ed alimenti, nonché una turbina idroelettrica che fornisce l'illuminazione alle differenti stanze/baite del complesso.
A seguito di una brevissima passeggiata sopra l'Alpe, ci dedichiamo alla preparazione del piatto forte della serata: risotto con carciofi e ortiche. Anche questa volta non mancano le patate. Fuori il tramonto si adagia tra i monti, mentre ogni tanto compare una visione di camoscio adulto, piu' una serie infinita di allegri topolini che pare siano gli autentici custodi del rifugio.



IMG_2931
Sasso Bello (2295m) e la sua bocchetta (tutto a dx fuori campo)
Dopo una saporita dormita, il giorno dopo ci accoglie con la nebbia che fatica a diradarsi; nonostante queste condizioni Ste e CP salgono fino alla bocchetta Sasso Bello (2136 mt.) dove a tratti le nuvole si aprono abbondantemente permettendo di ammirare l'anfiteatro montano.
Esteban

domenica 13 maggio 2012

alpe Quarnei e Cima di Gana Bianca

Approfittando dell'apertura della strada consortile (info qui http://www.consorzi.ch) visitiamo finalmente la valle Malvaglia e la Capanna Quarnei. Partiamo da Pavia con intenzioni bellicose (salire da Fontané per il sentiero basso via Alpe della Bolla).
capanna Quarnei (2108m)
Poi, arrivati in valle, i nuvoloni neri e la pigrizia di qualcuno ci fanno portare la macchina fino alle porte di Cusiè e optare per il sentiero più corto. Nonostante la presenza di neve (marcia, ovviamente) nell'ultimo traverso, il percorso è agevole e arriviamo in breve all'Alpe di Pozzo. Di qui, grazie alla migliore esposizione, strada pulita fino all'Alpe di Quarnei. Nel pianone, invece, una bella metrata di poltiglia. Dopo qualche tentativo, risolviamo la questione salendo al rifugio direttamente per la crestina erbosa esposta sulla valle (e pressoché libera dalla neve). Ci insediamo nel rifugio, riscendiamo un'altra volta sotto l'alpe di Quarnei a prendere dell'acqua sorgiva, e quindi ci dedichiamo alla cena, che come di consueto non è propriamente a base di minestre liofilizzate.
ramponamento mattutino
Durante la scopetta serale, la discussione verte sul tema "domani ce la farà a rigelare?". In effetti le previsioni del tempo danno un deciso calo termico dalla notte, ma in realtà il cielo pare restare coperto e la temperatura altina.

Il mattino dopo, sveglia alle 5.45, e, in effetti, gran sereno e sbuffi di foehn. Temperatura calata, anche se non freddissima, e neve dura, almeno in superficie. Alle 6.20 siamo fuori in direzione cima di Gana Bianca. Verso i 2150 comincia la neve e ci ramponiamo. Man mano che saliamo di quota, ci si fanno chiare 2 cose:
1) il tratto che evita le rocce al di sotto della cima pare abbastanza ripido: ce la faremo a farlo?
2) il sole sta martellando il pendio di salita rivolto a est.
verso l'anticima (2707m)
Adula o Rheinwaldhorn (3402m)
 Veloce discussione e desistiamo dalla cima vera e propria. Due di noi salgono sul colle q.2432 sotto il pizzo Forca. Io e Marco invece puntiamo alla bellissima anticima nord quotata 2707, che pare decisamente più facile della cima propriamente detta.

La scelta è azzeccata: salita veloce e piacevole, senza alcun problema fino alla cresta. L'ultimo pendio, intorno ai 35°, richiede invece una certa attenzione soprattutto perché è un po' esposto verso i salti di roccia a sinistra, e la neve sta cominciando a mollare. Lo risalgo scalinando (e lo riscenderò faccia a monte).

gran svacco meridiano
In realtà per arrivare alla cima vera e propria ci sarebbe un'ultima crestina ancora più esposta che evito accuratamente di fare (Marco, che mi segue, alla fine arriverà qualche metro più in su di me). La vista sulla cima di Gana Bianca e sull'altro versante sono comunque garantite e valgono il biglietto.

Discesa: nonostante siano solo le 8, diventa evidente che il rigelo è stato solo superficiale. La bella crosta che era portante solo mezz'ora prima comincia a tradire, e sotto si rivela il marciume creato da una settimana intera di caldo estivo. Facendo quasi una corsa contro il tempo per evitare di massacrarmi le ginocchia negli sprofondamenti, scendo più veloce che riesco fino a dove finisce la neve. Poi, con calma, al rifugio.

val Malvaglia da Cusiè (1666m)

Seguono relax mattutino, pranzo e discesa a valle.

Nando