domenica 6 dicembre 2009

Capanna Garzonera (TI)

Fuori dalla capanna
Che cosa ci può essere di "estremo" in una gita alla capanna Garzonera, normalmente una passeggiata? Risposta: un metro e mezzo di neve fresca, per di più farinosa, uniforme, regolare, evidentemente caduta tutta assieme in assenza di vento. Esperienza interessante, più che altro per rendersi conto di quanta fatica si può fare in queste condizioni, specie in rapporto alla facilità del percorso. Ad occhio in estate la salita alla capanna potrebbe richiedere tra un'ora e mezza e due ore. Noi abbiamo impiegato (poco) più di 4 ore, e solo perché ci siamo alternati a battere la traccia. Per una persona da sola sarebbe stata veramente dura, e parliamo di una gita da 600 metri di dislivello! Per raggiungere la strada dopo il taglio di un tornante abbiamo dovuto farci strada scavando...

Garzonera, interno
Percorso: da Nante si segue la strada per Giof fino a una presa dell'acquedotto posta poco più in alto del torrente. Non lo si attraversa (o, meglio, noi non lo abbiamo attraversato), ma si resta sullo stesso versante salendo direttamente nel bosco (sentiero non individuabile con neve, si procede a fiuto) fino ad arrivare presso la Cassina di Prato. Da qui si scende nel pianone fino ad attraversare il torrente e si risale sull'altro lato a Pian Taioi. Da qui si incontra la pista forestale che si segue fino al rifugio (in presenza di neve non assestata la prima parte della salita può essere soggetta a scaricamenti: fare attenzione ed eventualmente "tagliare" il primo pezzo salendo direttamente dal pianone nel bosco passando a destra dell'evidente canale che scende poco a destra di Pian Taioi).
Nando

domenica 22 novembre 2009

Valle dei Ratti (SO) I


Escursione di due giorni con un clima decisamente caldo per la stagione e l'ottima giornata di sabato 21, mentre domenica era parzialmente nuvoloso.
Nel complesso possiamo individuare l'esplorazione approfondita del tratto di sentiero Piazzo-Castegn-Frasnedo da parte di Marco, l'inaugurazione del nuovo bivacco CTVR (Stefano, primo a firmare nel libro del rifugio) sito in Frasnedo (1280 mt. circa), ravanate varie nella valle laterale in zona Corte Nuova e il raggiungimento della Capanna Volta (2212 mt.) nella giornata di domenica. In particolare molto suggestiva la salita al Volta con immensi e severi panorami, l'avvistamento di un camoscio e la neve caduta nelle settimane passate in via di scioglimento. A 2200 metri sembrava di essere in primavera avanzata con ruscelli gorgoglianti ovunque e il manto bianco che si ritraeva in favore dell'arrugginito tappeto erbaceo sottostante.
Stefano

sabato 31 ottobre 2009

Valgrande autunnale (VB) I


Questa è una delle escursioni classiche in Valgrande, specialmente adesso che la rete di bivacchi è così ampia. Fatta in autunno sicuramente acquista un fascino particolare.

Primo giorno. Da Patqueso, a metà della strada della Val Loana, si scende nel fondovalle. Attraversati i torrenti Loana e Basso si percorre la Valle del Basso sulla vecchia mulattiera (che a quanto pare sarà presto sostituita da una strada...) fino all'alpe Erta. Di qui si sale prima all'alpe Bondolo e quindi alla bocchetta di Vald. La discesa all'alpe Vald (di sopra) è su terreno facile e sentiero molto ben segnalato con ometti (evidentemente c'è qualcuno che ha cura del territorio). Questa prima tappa, con condizioni di neve sicure, pare facilmente percorribile anche d'inverno (fatica a parte).

Secondo giorno. Da Vald si segue il sentiero scendendo fino al fondovalle. Si guadano il rio Biordo e il rio di Valle Rossa. Quindi un lungo traverso porta in La Piana. I guadi possono essere delicati in caso di piena. Inoltre il tratto tra i guadi e specialmente la prima parte del traverso verso in La Piana vanno percorsi con attenzione in caso di pioggia (e li ritengo pericolosi con neve o, peggio, ghiaccio).

Terzo giorno. Da in La Piana si risale a Scaredi e si scende in Loana sul percorso della traversata "classica°, che in condizioni normali non presenta alcuna difficoltà. Allo stato attuale, l'inagibilità della passerella presso in La Piana può creare problemi anche seri in caso di forte piena (soprattutto per chi dovesse arrivare di sera da Scaredi e trovarsi impossibilitato a guadare).

La nostra gita è stata particolarmente gratificante per le particolari condizioni meteorologiche, che hanno reso ancora più variegati e spettacolari i paesaggi. Si è passati dai giochi di luce e nebbia del primo giorno al sole splendido del secondo alla neve del terzo. L'escursione è ovviamente fattibile in due giorni. Noi ne avevamo tre e li abbiamo sfruttati per aggiungere un'escursioncina in Val Gabbio e godere più a lungo della bellezza dei luoghi.
Nando