domenica 5 dicembre 2010

Capanna Mognone (TI) CH

Per questo ritorno all'alpe Mognone (patriziato di Sementina) siamo un gruppo d'altri tempi con due graditi ritorni: Stefano e Marco che non vedevamo da parecchio tempo. La meta scelta, una classicissima per la stagione, ci pone al riparo da qualsiasi imprevisto di slavine perché il sentiero è quasi tutto esposto al sole e, a parte gli ultimi 150 metri, non ci sono salite ripide. Le condizioni della neve, stando ai bollettini, non destano preoccupazioni eccessive.
Saliamo durante una mattinata fredda e straordinariamente tersa lasciando la macchina a San Defendente dopo essere saliti da Sementina seguendo un po' a casaccio la carrozzabile perfettamente pulita. Dalla partenza fino all'ultimo ripido pezzo non c'è bisogno di racchette da neve in quanto c'e' una traccia ben scavata.
Salendo intersechiamo più' volte la carrozzabile che porta a Arbarello e incrociamo in diversi punti altri sentieri che, per strade differenti,
puntano alla cresta dove sorge l'alpe Mognone. A Fontane di Biasca si arriva a buttare lo sguardo in val Sementina e alla suggestiva cornice di monti che la chiude prima di proseguire per un traverso pianeggiante e piuttosto lungo che ci permette di arrivare all'inizio dell'ultima salita dove indossiamo le ciaspole. Arriviamo alla meta che troviamo in ordine e in perfetto stato. Iniziamo ad accendere il fuoco e a tagliare la legna, come al solito.
Sospendiamo non appena il the è pronto e pranziamo fuori, al sole, in
compagnia di tre signore che, approfittando dello splendido motpomeriggio, hanno interrotto per qualche ora  la preparazione dei biscotti in casa. Dopo il pranzo frugale riprendono le attività di spaccare legna. Prima del tramonto saliamo lungo la cresta che conduce all'alpe di Morisciolo per goderci la vista infuocata.
Una volta rientrati, ha inizio il momento topico: la suddivisione dei IMG_2985
compiti per preparare la cena. Sapendo che c'è una griglia, ci siamo portati della carne da fare sulla brace oltre alle ormai rodate polenta con (innumeri) verdure bollite e focaccia ai porri cotta nel forno della stufa dopo l'impasto e la lievitazione. mot2Eh sì. La capanna Mognone consente questi numeri da alti califfi della cucina.
Il giorno dopo lo scenario è molto diverso: tutto coperto e minaccia la
neve. Saliamo all'alpe Morisciolo da cui godiamo un grigio e uniforme scenario dove non si distingue il cielo e la terra e, mentre in 3 su 4 siamo assenti, alle 11.00 a Stefano capita l'incidente diplomatico, il primo della carriera con la SEI: il patrizio di Sementina, salito come sempre in ispezione e, dopo che hanno scassinato la cassaforte con le offerte, un po'
meno gentile con escursionisti che non seguono proprio alla lettera le
istruzioni (riservazione, registrazione appena giunti, massimo ordine, ecc...), scrive sul registro che la capanna è una stalla: in effetti a terra e' molto sporco per la neve portata e ci sono piatti e pentole da lavare. Prima di andare via compiamo il miracolo! Lasciamo, come sempre, la capanna meglio di come la troviamo: la legna è tagliata in copia maggiore rispetto a sabato, tutto è pulito grazie agli stracci e allo spazzolone (anch'essi lasciati puliti nello spogliatoio) e il lavandino, trovato pieno di acqua gelata, lo lasciamo svuotato e pulito. Magia del SEI.
Alla prossima!
Marco “CP”