domenica 15 dicembre 2013

capanna Borgna e passo di Ruscada

capanna Borgna (1912m) e Madone (2395m)
La salita alla capanna Borgna (1912m) in questa stagione, e con un gran sole, è un percorso che purtroppo sottovalutiamo: dall'auto posta a 30 minuti sotto i Monti della Gana (1286m), impieghiamo 4h e 25min per entrare tutti quanti in rifugio. Non c'è stato alcun pericolo ma solo la fatica dovuta alla neve del lungo traverso dopo la Forcola (1709m) che era piuttosto farinosa e per nulla ghiacciata: del resto quella costa in questa stagione prende davvero poco sole vista la sua completa esposizione a ovest...
Fatica a parte, l'ascesa regala panorami molto vari e colori spettacolari al debole, ma piacevolmente percepibile, sole di questa stagione.
la Forcola (1709m)
Prima dei Monti della Gana, la sbarra ci ostruisce il passaggio e ci costringe a una mezz'ora su asfalto prima di giungere in paese (l'anno scorso eravano arrivati fin qui in auto). Anche questa volta scegliamo la via più breve per la capanna che viene data a 2h 40min. La salitella al sole è davvero piacevole e fino all'alpe di Sassello (1673m) passiamo per a) la cappelletta a 1498m godendoci il suo impagabile panorama, b) per alcuni tratti di traverso in ombra con tronchi franati e neve più ghiacciata, e c) lungo ampi e assolati pezzi di sentiero dove la vista incontra la Cimetta di Orino (1787m) e la retrostante alpe di Mognone (1463m), luogo caro al S.E.I..
CP e Esteban lost at 1760m...
Fin da sotto l'alpe di Sassello partono numerosi sentieri di cacciatori, numerosi e ben tenuti: davvero troppi agli occhi di CP, e quasi indistinguibili dal sentiero vero e proprio, tanto che CP manca un segno e porta l'ignaro Esteban con sé a svalicare 40m sopra il passaggio della Forcola. Siamo "persi", ma almeno la vista si allarga su Madone (2395m) e Pizzo di Vogorno (2442m). 
Il tempo di scendere a intercettare gli altri tre (che seguono il sentiero giusto) e di risalire, che anche Esteban s'è dato alla macchia raggiungendo, dalla cresta, il resto del gruppo passando su neve non pericolosa. Fa così anche CP, e ci ritroviamo, dopo la Forcola e la sua ripida salita sulla destra che fa guadagnare molta quota, tutti insieme sul traverso.
sul traverso con Pizzo di Vogorno e Madone
Qui si inizia a rallentare, tanta la neve, e tutti fanno fatica: sia quelli senza che quelli con le ciaspole sprofondano nella traccia. Incontriamo una coppia di giovani che arrivano di fronte a noi (e che il giorno prima erano in capanna Albagno) che, leggerissimi, si dileguano per il sentiero senza quasi lasciare traccia. Esteban si stufa, e prova per un'altra via, ma non ce n'è: alla fine il sentiero è uno e entriamo praticamente tutti insieme all'alpe Borgna alle ore 15:40.
Iniziano così sia il meritato svacco a base di tè, pane di segale, speak e mortadella, biscotti (un mix da favola!) che il lungo tramonto e tanto trasparente che si vede il Monviso. Ci diamo da fare pensando ai preparativi per la cena.
passo di Ruscada (2069m) al tramonto
La fortuna, ma soprattutto il bel tempo e l'esposizione della capanna, vuole che ci sia acqua corrente nella fontana appena fuori la capanna, dettaglio questo che ci risparmia il lento scioglimento della neve. Purtroppo, a differenza dello scorso anno, dentro la capanna non c'è luce: la batteria dell'impianto fotovoltaico è fuoriuso, la cosa è nota ai gestori che ci invitano alla pazienza ("ehh...pace").
L'atmosfera molto intima della capanna al lume delle frontali viene scaldata dallo sfrigolare dell'aglio che si dora nel burro (che immagine...), momento questo fondamentale nella preparazione della polenta uncia che ci mangeremo dopo l'immancabile aperitivo a base di focaccia impastata e cotta in loco, questa volta divisa a metà tra porri e cipolle per incontrare i gusti di tutti. La sera scorre morbida, fuori una stellata da paura. 
passo di Ruscada (2069m) e cresta del "Madonetto"
Al mattino non tutti sono intenzionati alla passeggiatina, solo CP che allora sale tutto solo soletto verso il passo di Ruscada (2069m) che raggiunge in 20 minuti su neve piuttosto ghiacciata. Molto pregevole la vista da lì! Spazia sulla Cima dell'Uomo e sulla valle dell'Alpe di Ruscada che scende ricongiungendosi ai Monti della Gana e permettendo il collegamento con l'alpe di Orino e con l'alpe Mognone. Scendendo, alle 10.20, sono raggiunto da un vero califfo della montagna che sale e andrà sia sulla Cima dell'Uomo che sul Madone. "Sei mai stato sul Pizzo di Vogorno? E' bellissimo...", ma quello ancora mi manca. Sarà per una prossima volta, magari non da qui ma dalla capanna Bardughè.
Cima dell'Uomo (2390m)
Una volta sceso, trovo gli altri già pronti al disimpegno della capanna. Firmiamo il registro, lasciamo più legna di quella trovata (la firma del S.E.I.) e facciamo il sentiero a ritroso senza incontrare nessuno fino alla cappelletta a 1498m dove ci ferimamo per il pranzo. Il pomeriggio terso e assolato fa da cornice al nostro riposino meridiano prima di completare il sentiero e di salutare, per ora, questi luoghi davvero splendidi.
Si chiude così un 2013 molto ricco di belle escursioni: che sia d'augurio per un 2014 altrettanto!
Alla prossima,
CP