Il giro a media quota, nel bosco, serve anche allo scopo di raccogliere funghi per la cena.
Lasciata l'auto a Brione, la prima metà del percorso avviene lungo la strada che risale la val Osola, laterale della bella e turistica val Verzasca. Sotto un cielo grigio, che però sembra tenere, passiamo accanto alle molte baite tutte rimesse a posto. Scoraggiati dal tempo, lungo questi chilometri di strada incontriamo poca gente, tutti tedeschi. A un certo punto Nando ha la visione che si aspettava: 2 belle mazze di tamburo al culmine della maturazione!
Vengono raccolte, pregustando il seguito nel bosco sotto l'Osola.
Dopo circa un'ora e mezza la strada diviene un sentiero e il resto dei 700 metri di dislivello li si percorre alternando densa faggeta a spazi leggermente più aperti che lascerebbero vedere un po' di panorama se non fosse tutto uniformemente grigio. Arriviamo alla capanna
Questo giro si segnala per la presenza di Alessandro, alla prima uscita con il S.E.I., che si dimostra un ottimo compagno di merende e da' il suo notevole contributo spaccando la quantità di legna necessaria alla cucina. La capanna non ha infatti il gas, ma questo non ci spaventa: anche qui, da veri "califfi della cucina", diamo sfoggio delle nostre capacità preparando risotto con i funghi, zampone, focaccia che Nando impasta e Alessandro condisce con porri e pomodori saltati sulla stufa.
La sera scorre morbida, aiutata dal mate e da quel po' di grappa che lenisce ogni fatica. La mattina seguente, di splendido sole, saliamo alla capanna Sambuco che sta a un'ora di cammino, in cima alla valle.
Scendiamo con calma, raccogliamo le ultime cose, mettiamo tutto a posto e torniamo all'auto. A differenza del giorno prima, salutiamo molte più persone lungo il sentiero e la strada di fondo valle; altrettante sono in baita a godersi il sole del primo pomeriggio.
Marco