bello il bosco a salire! No funghi... |
Inizia l'autunno, e ci si ritrova in parecchi per
questa prima uscita SEI del dopo l'estate! Sarà per il ritorno nel "buco" (in
gergo, un luogo boscoso e di media quota che prende poco sole è, per il SEI, un
buco), sarà per il fascino che esercita il motivo dichiarato dal Segretario SEI
("cerchiamo i funghi?"), ma in sette persone (tra soci e simpatizzanti) è
difficile ritrovarsi, "decennale" di giugno a parte.
Per trovarsi così numerosi
occorre tornare esattamente a un anno fa, nella stessa situazione di ricerca
funghi ma in altro "buco" (al rifugio Ai Tör, e con altri risultati).
alpe Alva (1570m) |
Il
buco di questa volta è l'alpe Alva (1570m), in stagione è sempre aperta, e si trova sotto la cima di Negrös (2182m).
Lasciamo l'auto a Pön di Sopra (947m), al termine della strada patriziale (che
non siamo sicuri manco di poter percorrere...) e siamo stupiti dal gran numero
di auto parcheggiate lungo tutta la strada. La salita inizia subito ripida e si
guadagna quasi tutto il dislivello nel tratto che va dalla partenza fino al
bivio per l'alpe Motarina. Il percorso si snoda tutto in un bel bosco di faggi,
quasi senza abeti, ma piuttosto secco per via delle poche piogge: e questo fa sì
che la raccolta di funghi non sia fruttuosa, malgrado l'impegno di quasi tutti.
Man mano che saliamo il bosco pare più umido e, nella seconda parte di sentiero,
più favorevole all'ambiente del porcino per via di praticelli in ombra sempre
più estesi, ma niente: nulla da fare.
Niente funghi degni di nota, nemmeno
quelli matti lungo la via, e comunque erano già passate altre persone.
Arriviamo all'alpe Alva, che troviamo in perfetto stato. E' questa una capanna dotata di tutti i comfort: stufa, fornelli, acqua corrente, legna, camino, 24 letti e coperte. Ci diamo al pranzo all'esterno sotto un po' di sole: una buona razione di raki, la grappa che MP ha portato da Creta, ci consola dell'insuccesso funghesco. Il pomeriggio scorre morbido. A nord la vista sull'Adula ci fa capire da cosa derivi il nome di "Gana Bianca" di una sua anticima (dove fummo di recente). Di fronte abbiamo il Pizzo di Claro e in fondo scorgiamo il Piz de Molinera, sopra al nostro ben noto rifugio Brogoldone.
dalla Cima di Negrös (2182m) |
Arriviamo all'alpe Alva, che troviamo in perfetto stato. E' questa una capanna dotata di tutti i comfort: stufa, fornelli, acqua corrente, legna, camino, 24 letti e coperte. Ci diamo al pranzo all'esterno sotto un po' di sole: una buona razione di raki, la grappa che MP ha portato da Creta, ci consola dell'insuccesso funghesco. Il pomeriggio scorre morbido. A nord la vista sull'Adula ci fa capire da cosa derivi il nome di "Gana Bianca" di una sua anticima (dove fummo di recente). Di fronte abbiamo il Pizzo di Claro e in fondo scorgiamo il Piz de Molinera, sopra al nostro ben noto rifugio Brogoldone.
Dopo la scopetta di rito, partiamo per il giro
pomeridiano: arriviamo sparsi all'alpe di Negrös (1799m) e al suo Cristo
Redentore uguale (oh: uguale! Solo in scala) rispetto a quello del Corcovado.
Guardare su Wikipedia per credere.
delegazione SEI in alpe Stüell (1910m) |
Dopo l'ispezione del rifugio, CP parte per la
Cima di Negrös. Ci arriva ravanando tra ginepri e rododendri dopo aver raggiunto
la cresta a volte seguendo la traccia, a volte no (come in discesa). Splendido
il panorama dalla cima! Il solo fattore di disturbo (si fa per dire) è
l'esposizione a ovest delle montagne più interessanti della zona (Cima di
Precastello (2326m), Poncione del Venn (2477m), Poncione dei Laghetti (2445m))
che al tramonto non si vedono bene... CP scende contento e, ravanando
maggiormente, fa alzare in volo ben 6 o 7 volatili cicciotti e pesanti che
potevan essere dei fagiani. Tra l'ennesima scopetta e una briscola chiamata, si
iniziano i preparativi per la cena (da Califfi, manco a dirlo): Nando ha già
impastato la focaccia che lievita, CP taglia le verdure, a turno Esteban e Ale
ci danno dentro nel ravvivare la stufa, soffriggere, assaggiare la prima bozza
di vino, fare il brodo, ecc.
E in poco è tutto pronto per l'aperitivo a base di
Chimay e salsiccette di cinghiale. I soli due pezzi pregiati della ricerca
funghi, due porcinetti, vengono consumati crudi a fettine con la focaccia ai
porri. Poi, sotto di risotto con i funghi (secchi portati come piano B)!
bella parete tra Piavacra e l'Alva |
La
sera scorre morbida, anche con il mate che mancava da tempo, la notte pure e in
un lampo (forse troppo) in cinque su sette siamo desti e pronti all'esplorazione
della valle lungo il percorso della corsa Lodrino - Lavertezzo delle cui
testimonianze è tappezzata l'alpe Alva. Ci sono parecchi posti da vedere qui, ma
ci facciamo bastare, passando da Piavacra, l'alpe Stüell (1910m) che sorge in
una bellissima posizione. E' un bivacco un po' spartano, specie nella zona notte,
ma potrebbe tornare sempre utile: non è il lato "giusto", ma da qui la salita al
Poncione Rosso (2505m), il vero signore della zona, è fattibile.
Dopo l'esplorazione, il pranzo con l'ultima bozza di vino e l'insalata salvata dall'andare in semenza presa dall'orto dell'alpe (privata) a fianco.
Rimettiamo tutto in ordine,
firmiamo il registro e scendiamo in mezzo al grigiore di un'umida domenica ma
senza pioggia. Le due uniche persone che incontriamo sono a passare il
pomeriggio nella sottostante alpe di Larecc (1455m).Dopo l'esplorazione, il pranzo con l'ultima bozza di vino e l'insalata salvata dall'andare in semenza presa dall'orto dell'alpe (privata) a fianco.
Alla prossima!
CP