domenica 14 marzo 2010

Alla capanna Sponda (TI) CH

Una due giorni di tempo fantastico e, dopo lunga riflessione, decidiamo di andare alla capanna Sponda in val Chironico. La strada che porta all'inizio del sentiero e', naturalmente, bloccata dalla neve e quindi ci tocca un lungo tratto di percorso prima di arrivare all'inizio del sentiero. Dopo una mezz'ora lo troviamo: fino a Golzengo sale, ben ripido, per tornanti. Passiamo accanto a grossi pezzi di ghiaccio che iniziano a sciogliersi. Non e' saggio indugiare e saliamo di buon passo perche' ogni tanto sentiamo il rumore di qualcuno di questi che, poco distante, cade. Arrivati a Golzengo indossiamo le ciaspole, e qui mi separo da Giacomo e Stefano. Sono troppo stanco per star loro dietro: inizia qui la mia lenta ascesa. Arrivo al paese di Cala, bellissimo, e già vedo in lontananza i miei due soci che avanzano decisi. Dopo Cala si traversa fino al torrente, passato il quale inizia il secondo pezzo di salita veramente dura (almeno per me) su per il bosco. Le condizioni della neve sono abbastanza buone, 1 se non fosse per la mia stanchezza si salirebbe bene nel tipo di sentiero che prediligo: rapido che non si perde in chiacchere. 
Arrivo alla capanna Sponda dopo un'ora e mezza rispetto ai miei soci, e scopro che non siamo soli: ci sono tre scialpinisti ticinesi e quattro scialpinisti della svizzera tedesca. Gente tosta per motivi diversi: i tedeschi, nel pomeriggio, sono stati verso il pizzo Forno, che da' sulla V. Piumogna della capanna Campo Tencia (altro bel posto dove siamo stati), i ticinesi hanno vuotato il loro primo cartone di 3 l. di vino e mangiato salame. La serata trascorre, con modalità diverse nel cucinare, cenare, brindare e chiacchierare, tra noi e i ticinesi da una parte e i tedeschi, compitissimi e ordinati, dall'altra.
Anche domenica il tempo e' splendido e, incredibilmente, siamo fuori alle 8.31. Ci dirigiamo verso il Passo Barone, abbiamo davanti sia i tedeschi che i ticinesi che ci precedono. Arriviamo a 2300 metri 4 insieme, e poi non e' piu' cosa per me: andare verso il passo Barone e' complicato dalla pendenza sempre piu' crescente, e verso il passo Soveltra  la neve e' troppo fresca, troppa la fatica. Saluto Stefano e Giacomo e rientro in rifugio dove finisco di pulire la pentola dei pizzoccheri della sera prima. Stefano e Giacomo arrivano fino a 2600. Prima del rientro rincontriamo in rifugio i tedeschi che sono soddisfatti di essere giunti in cima al passo Barone, insieme ai due dei tre ticinesi: quelli che han retto meglio le fatiche enoiche della sera prima.
Marco

2 commenti:

  1. Indirizzo foto gita: http://picasaweb.google.it/stema3/RifugioSpondaTICH#

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  2. Danilo e Dario, secondo me, sono saliti fino in cima per non essere da meno dei tedeschi! Max, no. Era troppo provato dalla sera prima... Avere gli sci ai piedi e' davvero comodo per le discese (sempre che il sentiero non sia troppo stretto o mediamente esposto), pero' le ciaspole anche se scomode e ingombranti ti portano bene in percorsi con condizioni diverse senza doverle continuamente togliere e mettere. Ciao!
    Pant d'Oc

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