domenica 4 maggio 2014

capanna Sponda e sotto Pizzo Forno

Cala (1467m)
Un bellissimo fine settimana di sole (e un po' di vento) e si sceglie di tornare in capanna Sponda, dopo la débâcle di febbraio. Dopo un'altra chiaccherata con il capannaro, sempre molto gentile, decidiamo infatti che questa sarà la nostra meta.
giganteschi abeti sul traverso
Lasciata l'auto a Valle (940m), nel parcheggio appena dopo il cartello di inizio del sentiero e poco prima della cascata del Ticinetto, la prima e ripida parte di esso, a differenza della scorsa volta, è naturalmente senza più neve e si sale senza problemi. Questa volta non si sbaglia e, Nicco e io, si prende il bivio per il borgo di Cala a quota 1247m dove c'è il grosso cartello che indica Golzengo sotto le prime (e un po' sfasciate) baite del complesso. Salendo ancora, poco dopo le 12.00 di una bella giornata, arriviamo a Cala (1467m) e ci godiamo i suoi famosi affreschi cinquecenteschi dentro la chiesa. Cala è proprio un bel paese, in una posizione magnifica anche per l'inverno.
capanna Sponda (1997m)
Proseguiamo lungo il paese per il sentiero segnato. Non si deve prendere quota, e occorre entrare nel bosco appena al di là dell'ultima casa seguendo il cartello. Escursionista medio: attenzione! Anche se si vedono chiaramente i segni un po' sbiaditi che salgono a destra del cartello non bisogna salire da qui, soprattutto con la neve o il ghiaccio (a meno che non si sappia bene cosa si fa), perché il vecchio sentiero alto è senza manutenzione da tempo. Occorre seguire il sentiero in piano che invita a entrare nel bosco. Da dentro il bosco compaiono i primi nevai che per fortuna sono ancora portanti. 
domenica mattina, da sx: Poncione Croara, Cima Bianca, Passo di Piatto, Pizzo dei Laghetti, Pizzo Campale
Ci aspetta ora un traverso che, sulla carta, occupa poche decine di minuti e invece, complice un inverno dalla tantissima neve e delle tempeste di vento, il monito del capannaro ("c'è qualche albero caduto lungo il traverso") si rivela ottimistico: c'è un numero veramente notevole di grossi (o mastodontici) abetii caduti lungo il sentiero che obbliga a fare molta attenzione e a prendersi il tempo necessario per superarli.
da dx: Pizzo Penca, Pizzo Soveltra, Pizzo di Piodisc, Pizzo Barone e Pizzo Piancoi
Finalmente raggiungiamo il bivio a destra per l'alpe Sponda con il sentiero, nuovamente ripido, che risale il bosco per portarci diretto in capanna. Ma anche qui sopra, però, è notevole lo sfascio che l'inverno (e quelli precedenti) hanno provocato: il giro si allunga e notiamo che il sentiero ufficiale è stato più volte risegnato. Da ora seguiamo sempre il singolo segno rosso orizzontale che ci pare sia quello che consente di aggirare più facilmente i luoghi dove gli alberi sono in passato franati e in molti casi tagliati e messi in sicurezza.
quota 2714m, dove arriveremo
Il bosco prosegue più in alto rispetto a quanto indicato dalla CNS; usciamo da esso 15m sopra l'alpe Sponda (1928m). Finalmente lo scenario si apre! Meraviglioso luogo quello dove sorge la capanna Sponda (1997m)... Ora è stata impreziosita da una pregevole veranda in legno la quale, come mi premuro di comunicare al capannaro, è sopravvissuta al suo primo e non facile inverno (strano che nessuno glielo avesse ancora detto....Niccolò e io siamo il 10 gruppo di persone salito dall'inizio del 2014: complimenti agli altri saliti con tanta neve!).
Così, dopo 4h e 30min dall'auto siamo i soli in capanna, sempre molto accogliente e migliorata rispetto a quando siamo stati qui la prima volta nel 2010: ora c'è anche una turbina che garantisce nel bagno acqua corrente sempre (incredibile...).
rapida vista a 2714m, tanto vento...
Il pomeriggio scorre morbido, contemplando il panorama fuori e la chiusura della val Chironico sui tre lati. Impressionante a sud, dopo il Ticinetto, la ripida salita al Laghetto (1763m) e poi al Passo di Piatto (2111m) dietro il quale sta la capanna Cognora (ben nota al S.E.I.).
l'ambiente della Sponda
La cena è da califfi con pasta alla carbonara e salsicce.
La notte stellata porta ristoro e al mattino il tempo è ancora meglio del giorno prima. Ci avviamo abbastanza di buon'ora verso Pizzo Forno, ma fuori sentiero e dalla parte opposta rispetto al Passo del Ghiacciaione, tanto la neve tiene piuttosto bene. Riusciamo, nonostante le ciaspole e le pendenze, ad arrivare sul piattone alla destra della cima a quota 2714m. Qui, in questa foto di repertorio fatta dal Passo di Piatto, si vede la parte destra della cima di Pizzo Forno dove siamo arrivati.
sarà dura rimuovere tutto...
Interessante notare come siano davvero inutili le ciaspole in certe situazioni di pendenza elevata...peccato non avere dietro con noi i ramponi, i veri attrezzi indispensabili in questa stagione, ma (me lo dico sempre) sarà per una prossima volta...
Ci cuciniamo il resto delle salsicce, il tempo di rassettare tutto e di rammaricarci per l'assenza di strofinacci con cui asciugare piatti e pentole, e ripercorriamo la strada a ritroso documentando con molte foto lo stato del sentiero: pensiamo che ci vorrà davvero molto impegno ai volontari per ripristinare le sue condizioni di agibilità.
Alla prossima!
CP

1 commento:

  1. Bellissimo posto, capanna di gran pregio. Ecco le altre foto.

    https://picasaweb.google.com/115431351609925178334/201405CapannaSpondaEAQuota2714mSottoPizzoForno?authuser=0&authkey=Gv1sRgCIi-k83zvsjn7wE&feat=directlink

    A prestooooooooooooo!
    CP

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