domenica 6 marzo 2011

Attorno al Pizzo di Claro (TI)

Un fine settimana di tempo splendido e celebriamo il gradito ritorno di Nando, dopo diversi mesi di assenza, scegliendo una salita abbastanza facile, su sentiero in parte non ufficiale, all'alpe Motto sotto il pizzo di Claro. La cosa veramente importante per evitare di lasciare l'auto al monastero di Santa Maria e' avere con se' i 5 CHF che permettono di alzare la sbarra della strada che finisce appena sotto Maruso. Attraversiamo la bella frazione di Maruso e imbocchiamo il sentiero segnato che porta a Domàs (e alla capanna Brogoldone) con le ciaspole in spalla. La salita per il bosco in questa IMG_5763giornata di anticipo di primavera avviene senza soste sfiorando i grandi abeti che costellano questo ricco versante della valle e respirando l'aria gia' impreziosita dal profumo di resina.
Ci fermiamo un attimo a vedere l'alpe Domàs: posto spartano con tre reti e materassi nell'armadio, cucina a gas e una stufa con nessun problema per la legna. Sappiamo che il rifugio alpe di Motto e' piu' confortevole, quindi saliamo con le racchette da neve gli ultimi 200 metri tenendo la direzione, un po' a caso, attraverso il bosco innevato fino allo spiazzo dove sorge l'alpe di Motto (1860 mt). Questo e' un luogo veramente aereo che regala la vista, da vicino, sulla parte della Riviera da dove050311motto-10 ammiriamo gli ingressi delle sue "selvagge" valli laterali e, piu' lontano, sulla Leventina di cui immaginiamo i diversi "buchi" a noi cari (val d'Ambra, Nedro, Cramosino, etc.).
Dopo la prima parte di pomeriggio intenti a svaccarci al sole, ne approfitto per vedere se il giorno successivo possiamo tentare il traverso fino alla capanna Brogoldone evitando di scendere a Domàs. La temperatura e' salita, la neve e' molliccia, e passo per i ripidi traversi entrando con cautela nella neve fino a garantirmi l'appoggio a ogni passo. Arrivo quasi a tre quarti di strada e torno indietro per persuadere i miei sodali a tentare il traverso: si puo' fare!
050311motto-38Il ritorno di Nando si festeggia con una cena da urlo cucinata interamente sulla stufa (e nel suo forno). Niente descrizione: parla la foto, testimonianza della nostra ormai assodata perizia da Califfi della cucina.
Durante la notte di stelle e senza luna la temperatura scende di molto e alle 8.30 di una domenica di splendido sole lasciamo l'alpe di Motto per dirigerci alla Brogoldone, traversando. Dobbiamo fare parecchia attenzione perche' senza i ramponi e' dura nei molti pezzi esposti e ghiacciati fare una traccia sicura utilizzando le sole ciaspole. Ci motiviamo a vicenda ma ce la facciamo. Ed e' cosi' che dopo piu' di tre anni e mezzo ritorno in Brogoldone: l'ultima volta abbiamo passato la notte qui Annarita, Ignazio ed io. A questo punto, mentre Stefano e' dentro la capanna, Nando mi sprona a salire sul Piz de Molinera: "Con un tempo cosi' e' un peccato non andare!" Va bene, solo che lui sceglie la via a sinistra della cima, e arriva su, mentre Stefano e io ci accontentiamo della 060311motto-50vista che offre lo stare 3-4 metri sotto la cima, in quanto la via a destra della cima ci fa bloccare sotto alcune rocce non scalabili nelle condizioni in cui siamo.
Si vede tutto, a ovest. Monviso compreso.
La neve si e' ammollata quel tanto da permetterci di impiegare la meno della meta' del tempo impiegato all'andata per tornare all'alpe Motto. Lasciamo ai prossimi escursionisti un'evidente traccia sicura. Dentro l'alpe non troviamo nessuno, pranziamo e rimettiamo tutto a posto. Lasciamo la nostra firma sul registro e i nostri ringraziamenti al nostro Presidente e al patriziato di Claro.
Marco "CP"

Nessun commento:

Posta un commento