sabato 10 marzo 2012

passo della Greina (GR) e capanna Scaletta (TI)

Dopo tre anni il SEI in smagliante versione invernale ritorna in capanna Scaletta! Ancora una volta non siamo riusciti a fare molto di più che accedere in capanna, e questa volta a causa del gran vento domenicale mentre nel 2009 a causa della nebbia fittissima. Però quel paio d'ore al sabato pomeriggio al passo della Greina, al cospetto della sua ampia cornice di monti, ha reso questa gita la degna chiosa di un inverno escursionistico molto intenso. 
giù dal passo della Greina
Se, come noi, si accede alla capanna dalla val di Blenio durante l'inverno occorre che ci siano le condizioni per salire. La zona attorno al rifugio è piuttosto esposta al rischio valanghe. Questa volta anche il capannaro ci dà il suo ok, e allora chi ci ferma? 
Lasciamo l'auto vicino a Daigra, bel paesino al sole anche d'inverno, e percorriamo facilmente la strada carrozzabile bellamente innevata che porta al Pian Geirètt, la base della salita al rifugio. Durante la stagione ci sono turbe di escursionisti che vengono scarrozzate in pullman e rendono questo luogo molto frequentato, ma ora è un'altra storia. Unicamente il sole e il rumore del vento ci sono compagni mentre si risale la val Camadra. 
salita tutto a sinistra; discesa nel canale
Arrivati al pianone cambia la scena e siamo ben consci che da qui inzia la vera fatica (anche mentale) del giro: scavalcare il rifugio da nord attraverso il ripido costone al quale accediamo superando qualche vecchia valanga depositata sul ripido versante. Non molto furbamente, e non avendo con me ramponi, seguo il capofila MP che avanza con gli sci, scegliendo lui (giustamente) di traversare. Anche Stefano gli va dietro ma lui ha delle ciaspole più contenute. Lo faccio anche io con ai piedi le solite grosse ciaspole e ho le mie difficoltà che supero procedendo con tutta la calma necessaria. Esteban, meglio di tutti, si mette i ramponi e attacca la salita dal basso (come nel 2009).
Una volta scavallato la tensione cala e sono investito dalla straordinaria bellezza del luogo. 
verso il traverso, p.zzo Marumo (2790m)
Troviamo il rifugio invernale tale e quale a tre anni fa: un ingresso pieno di legna e la stanza tutta rivestita in legno con due tavoli e tre pianali per un totale di 15 posti letto. Non c'è il gas ma le forniture del posto sono sufficienti per cucinare senza problemi. E' pieno zeppo di coperte, ordinatamente disposte in ogni dove. Come la scorsa volta, metà capanna è sotto la neve e la combinazione di tanta legna con l'effetto-igloo non tarda a dare i suoi frutti. Dopo aver pranzato, e sciolto un po' di neve, verso le 16.30 usciamo per raggiungere il passo della Greina. Il vento sferza attraverso il largo canale del passo circondato a sinistra dai 3000 della zona (Gaglianera, Valdraus e Vial: cime molto gettonate dagli scialpinisti) e a destra dal Marumo e dal Coroi dietro al quale si arriva alla capanna Motterascio sopra il lago di Luzzone. Potendo passare qui due notti in inverno, al Motterascio prima o poi andremo.
passo della Greina (2355m)
Passiamo così uno splendido pomeriggio. Al ritorno, un po' per caso, incontriamo il celebre arco del passo della Greina e MP dà prova di essere un ottimo sciatore passandoci sotto e arrivando in fondo scivolando per una cinquantina di metri su un versante piuttosto ripido. Bella MP! 
l'arco è sotto a sx; il passo a dx
Al ritorno ci organizziamo per la cena. Manca il nostro cavallo di battaglia, la focaccia da impastare, lievitare e cuocere con porri, nduja o quello che capita, ed è un peccato perché la stufa ha un forno e c'e' pure la teglia... Ci manteniamo a un livello di decoroso califfato della cucina con un buon risotto ai funghi e del Sassella. A sera sono solo i bisogni fisiologici a spingermi fuori ed è un peccato, c'è una stellata meravigliosa ma il vento non si ferma. Al mattino il vento è pure aumentato, e questo non è bene pensando alla discesa che ci aspetta... Non smette mai e, anzi, rende difficoltosa la chiusura delle imposte di legno, come il monito scritto dal capannaro raccomanda agli ospiti. 
domenica, giù per il letto del torrente
Riusciamo a fare tutto per bene e lasciamo in perfetto ordine. Peccato solo che in tutto il tempo trascorso dall'ultima volta non si siano fatte migliorìe in capanna invernale: avrebbe bisogno di una sistemata agli infissi. Ottima la stufa invece! Che, anche con un vento fortissimo, grazie al suo camino esterno "orientabile" non ha dato alcun problema di tiraggio. E se in inverno la stufa va, si è a cavallo... Firmiamo il registro nel quale ritroviamo firme di persone note come il grande RP (e la sua inconfondibile calligrafia). 
a Torre in fase post-pranzo
Lasciamo così questo posto splendido piuttosto presto andando ognuno per la sua strada: Esteban per dove è salito, MP, Stefano e io per il canale del ruscello: la neve qui è più morbida per i grandi accumuli, la discesa non è meno ripida ma decisamente più protetta. Si arriva al Pian Geirètt senza alcun problema e da lì a Daigra incontriamo qualcuno lungo la strada in questa tersa e ventosa domenica.
Il vento non molla, e anche a Torre (dopo Dangio, fondovalle di val di Blenio) facciamo pranzo e pennichella non distanti dalla strada ma riparati da un terrapieno a goderci il sole.
Alla prossima!
CP

1 commento:

  1. Altre foto del giro qui:

    https://picasaweb.google.com/115431351609925178334/201203PSsoDellaGreinaECapannaScalettaGR?authuser=0&authkey=Gv1sRgCKbslZPVkvvE2QE&feat=directlink

    Ciaoooooooooo!

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