sabato 16 giugno 2012

Decennale in capanna d'Afata (TI)

Questo fine settimana il programma e` un po' diverso dal solito. Si festeggia il mio quarto decennale e per l'occasione si e` scelto di camminare poco e nutrirsi molto (non che di solito si digiuni, ma stavolta le scorte alimentari sono particolarmente ricche). Occorre dunque stabilire una destinazione che abbia le seguenti caratteristiche: 
  • non troppo lontana da raggiungere;
  • sufficientemente appartata, in modo da godere di probabile solitudine (non che la compagnia di altri escursionisti ci dia fastidio di solito, anzi: e` piuttosto il nostro gruppo, stavolta alquanto numeroso - siamo in 8 - e rumoroso che potrebbe creare problemi);
  • sufficientemente confortevole.
capanna d'Afata (1678m)
erta la via per la capanna...
Dato che sono io il festeggiato, non puo` che toccare a me decidere. Penso ai posti dove sono gia` stato e a quelli dove da tempo vorrea andare. Cerco anche un po' qua e la` su internet, e alla fine decido che la capanna d'Afata, gia` da noi visitata velocemente nel 2009 poco prima dell'apertura del nostro blog (in agosto, precisamente). L'unico dubbio riguarda l'acqua: sara` gia` aperta? Il problema e` abbastanza rilevante, perché la capanna sorge su un cucuzzolo e se la tubatura non e` collegata il reperimento diventa abbastanza problematico. Per non correre rischi provo a contattare il responsabile e il patriziato nei vari numeri telefonici che trovo in rete: niente. Alla fine mi rispondera` per email il comune di Giornico, ma... quando siamo gia` partiti. Ad ogni modo decidiamo di fidarci e, in effetti, alla partenza del sentiero (Orsino, un gruppo di rustici presso Chironico) due persone ci confermano che l'acqua e` aperta.
bombi in libertà
erta pure la via per il filo d'Afata!
Il percorso per il rifugio è come ce lo ricordavamo: un sentiero discontinuo e un po' "rustico" anche lui, in prevalenza nel bosco: nella prima parte ripido, quindi ripidissimo. Saliamo ansimando per la gran afa, intortandoci un paio di volte ai bivi, ma alla fine arrivando senza troppi problemi. Impieghiamo pero` piu` di due ore: non me lo sarei aspettato, visti i soli 900 metri di dislivello; d'altra parte il caldo e le deviazioni hanno fatto pagare dazio. In compenso il posto mi piace tanto (forse ad altre persone del gruppo, un po' meno, vista la faticaccia per arrivarci: ma tanto stavolta la festa e` mia...): un bel rifugio ben tenuto e confortevole in un ambiente idilliaco e fuori dal mondo.
filo d'Afata (1968m) e Forc. d'Afata (2005m)
Sono le due del pomeriggio, e il numeroso gruppo (almeno per i nostri standard) puo` dedicarsi alle occupazioni preferite. Chi gioca a carte, chi comincia a preparare cibo, chi sale sul filo d'Afata (altri 300 metri di dislivello su traccia, diciamo, da inventare), chi si immerge nella fontana, chi fa meditazione yoga (l'amico indiano del Presidente SEI, venuto in Sua rappresentanza appositamente da Parigi), ecc. ecc.
Pizza fritta! Da veri califfi della cucina...
Trascorso il pomeriggio, la cena non tradisce le attese: mix di antipasti italiani e giapponesi, pizze fritte - ricetta di Corrado (amico di CP dei verdi anni d'Universita' pavese) - e grigliatona di maiale (e questo crea qualche piccolo problema all'amico indiano e vegetariano, peraltro invero molto tollerante, per cui il porco è bestia impura).
Ceniamo all'aperto e restiamo fuori a parlare e a libare fino all'imbrunire: quindi ci spostiamo all'interno facendo luce con la nuova meravigliosa lanterna da campeggio di CP.
è sera....Nardini e scopetta

Per una volta non accendiamo né stufa né camino, perché non ce n'è bisogno: da quanto non succedeva. Scopetta serale, e tutti a nanna chi dentro il rifugio, chi fuori sulla nuda terra. Il sole del non primissimo mattino è già caldo e la mattinata scorre tra un giro vicino lo strapiombo con croce, panorama e panchina sul Matro e sul Piz di Strega e una partitina a carte.
panorama sulla Leventina
Incontriamo diverse persone: si vede che questa è la prima domenica di sole e caldo dopo un lungo periodo! Prima un signore con un bel cagnolino venuto a verificare lo stato della capanna in vista di una gita con diversi amici programmata per la prossima domenica, e poi un gruppo di quattro persone tra cui un socio della Società dei Cacciatori locale che ha costruito fisicamente la capanna dove siamo. "Vedi questo pietrone? L'ho posato io...che fatica", indicando un grosso masso sull'angolo tutto in basso a sinistra rispetto all'entrata. Facciamo conoscenza e quattro chiacchere sui luoghi qui attorno. Alla fine dobbiamo risultargli simpatici perché ci omaggia di una tavoletta di cioccolata.
Pranziamo con polenta e verdure e, prima di affrontare la dura discesa dalla stessa parte dove siamo saliti, un mate di commiato con Esteban: lo rivedremo a settembre inoltrato. Lasciamo tutto a posto, l'offerta per il pernotto e l'utilizzo della capanna direttamente nelle mani dell'amico cacciatore. 
Alla prossima! Che sarà tra non molto...il SEI sta uscendo parecchio.
Nando

3 commenti:

  1. No temano, signori!
    Presto il decennale sarà arrichitio di foto innumeri...
    CP

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    Risposte
    1. Eccole qui:

      https://picasaweb.google.com/115431351609925178334/201206DecennaleInCapannaDAfata?authuser=0&authkey=Gv1sRgCM_q8IXTvqe2qgE&feat=directlink

      foto di CP

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  2. Altre foto: https://picasaweb.google.com/105798544925544299949/Afata?authuser=0&authkey=Gv1sRgCPOd-_Wq8d6NjAE&feat=directlink

    Ciao SEI !!!!

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