domenica 14 luglio 2013

Bocchetta di Spassato e val dei Ratti

Introduzione
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La successione di cime e creste che chiude a nord la valle dei Ratti è uno degli scenari che più apprezzo delle montagne viste finora: remoto, silenzioso, austero e maestoso. Spazia da Sasso Manduino (2888m) a ovest alla Cima del Calvo (2967m) a est, e in mezzo lui, il Ligonicio (3034m), uno dei più imponenti graniti del comprensorio.
bivacco Primalpia (1980m) e anfiteatro
nord della valle dei Ratti
Va da sé che ritorno volentieri da queste parti, ancora una volta coinvolgendo l'ottimo socio S.E.I. Nando e due dei più assidui simpatizzanti, i milanesi Stefano (Steacco) e MP.
Lo scopo di questo doppio pernotto al rifugio Volta (2212m, struttura del 1900 - CAI Como) è, proprio, raggiungere la cima del Ligoncio ma non ce la facciamo per un insieme di cause il cui presagio mi si presenta in stazione sottoforma di Nando che calza scarpe basse da trekking estivo di media quota...
Anche questa volta in valle dei Ratti si va con il treno, ho voglia di farla da giù coprendo gli oltre 2000m di dislivello che da Verceia arrivano su al rifugio Volta.
Come da accordi, ritiriamo le chiavi il venerdì mattina alle 9.30 dalla famiglia Oregioni e non aspettiamo molto che i due compagni di merende arrivino al bar "al Sert" di via del Serto a prendere il permesso per posteggiare in cima alla strada che ora, anche se non asfaltata, arriva fin sotto alla cappella degli alpini.
la "mulattiera" sopra Verceia
I tre salgono in auto, Nike e io a piedi. Sono circa le 10 e 20 e inizia l'avventura!
 
Venerdì (giorno #1): salita al Volta
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Dalla stazione occorre salire lungo la via S.Francesco fino a un'indicazione a sinistra per la valle dei Ratti. Si esce dal paese passando il cartello che invita a munirsi di permesso per percorrere in auto la strada asfaltata fino a Piazzo(550m) e oltre (permesso acquistabile presso il bar "al Sert"). Appena dopo il cartello, sulla destra, è indicata la "mulattiera", ovvero l'inizio del sentiero. Bello largo e ben segnato, si percorre benone se non fosse per il caldo cui la splendida copertura delle fronde dei molti faggi offre valida difesa. Ogni volta che si interseca la strada, occorre seguire sempre le indicazioni per "valle dei Ratti" o "Frasnedo". Arrivo alla cappelletta degli alpini(800m ca) dove mi fermo a ricordare il pomeriggio di novembre del 2009 su e giù alla ricerca del fratello di Nike che si era perso...e poi la notte trascorsa dentro la cappelletta tutti e tre.
il "tracciolino" sotto Casten
Da qui, in seguito alla realizzazione della strada, il sentiero è cambiato rispetto all'ultima volta (luglio 2010, bivacco Primalpia): si raggiunge il tracciolino molto più verso la val Codera, all'altezza di una specie di trattoria, e si taglia dentro tutta la frazione di Castano(957m), mentre anni fa la si sfiorava e basta. Lungo il sentiero si incontrano fontane con tanto di bicchiere per dissetarsi più facilmente. Passo il bivio per Moledana (1020m, nel centro della valle e sopra l'invaso) e arrivo a Frasnedo(1287m) in circa 2 ore. Mi sembra di tenere un buon passo, ma dopo la discesa fino a Corveggia, 65m sotto Frasnedo, mi prendono i crampi e inizio a rallentare. Passo prima il bivio per Moledana e poi quello per gli altri alpeggi dei dintorni, e dopo il bivio per il bivacco Primalpia inizia la crisi...
da Frasnedo: l'ingresso
della valle dei Ratti
Riesco a mantenere un passo decente per un poco ancora. Incontro due pastori presso il loro gregge di pecore e i loro cani che, dapprima sospettosi, iniziano a giocare con Nike (sulle prime un po' spaventata). Sono sulla parte più dura del sentiero: il tratto assolato che sale all'alpe Camera(1792m). I due hanno visto il gruppo di amici un'oretta e mezza prima del mio passaggio. Ci salutiamo e si mettono a pranzare sotto un raro larice del versante. Il divario con i miei sodali, da ora, si allargherà sempre di più... Tolgo lo zaino per prendere fiato, mi sento in paradiso e sono sopraffatto dalla stanchezza: dormo lungo il sentiero una mezz'ora buona, Nike sotto dei sassi all'ombra. Arrivo lento all'alpe Camera dove trovo ristoro alla fontana dei pastori e, vedendo lì in alto il Volta, non ho dubbi: sono troppo stanco per fare il lungo passaggio attorno a "il Mot" (e poi sopra di esso). Preferisco cercare il sentiero che sale a sinistra verso Talmucca percorrendo "lo scalone" di pietra che anni fa ho fatto con Nando in discesa sempre dal Volta.
"lo scalone", sotto Talmucca
sulla sinistra, canale per "lo scalone"
Tale sentiero è ben segnato (tranne il suo attacco al percorso consigliato), passa vicino alla stalla nei pressi di Talmucca, il cui tetto arancione si vede fin dall'alpe Camera sulla sinistra in basso dell'anfiteatro soprastante.
"Vai dopo la barriera che ho messo per gli asini, e fai un tratto del pezzo in piano. Quando vedi sulla sinistra la parte alta della valle come un sassone tra due grossi canali punta quello di sinistra che è più scavato nella roccia: troverai i segni" mi ha detto il pastore, e così è stato. Salgo piano piano, anche Nike mi sembra stufa e raggiungiamo la cresta del sassone. Si vede Talmucca e, dalle nebbie di afa, il rifugio Volta! Avendo con me il fischietto S.E.I., do ai miei sodali il segnale della mia vicinanza: vedo MP che mi saluta e ormai è fatta! In 7 ore e 30 minuti sono su (sono le ore 17 e 50 circa).
sabato mattina, rifugio Volta(2212m)
Il gruppo si riunisce e mangiucchio qualcosa per riprendermi. Qualche minuto ancora e si dà il via alle "S13", le sfide a scopone Milano-Pavia (dal nome del treno del passante ferroviario).
Il rifugio è a posto, tante coperte e tanta legna. La sua buona attrezzatura da cucina ci vede confezionare una cena spettacolo la seconda sera: filetto al pepe verde (ricetta completa, con panna e brandy sfumato) e ribolla gialla di Josko Gravner, produttore di un vino unico in anfora caucasica che lavora nel goriziano.
Gli alcooli non mancano: sake invecchiato, raki cretese (immancabile a luglio uscendo con MP) e brandy: tutti annebbiati ci diamo ancora alle carte e poi, finalmente, alle brande dopo un giretto sotto un cielo di nuovo stellato a seguito delle piogge del pomeriggio.

Sabato (giorno #2): salita alla bocchetta di Spassato (2820m, o passo della Porta)
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Dopo colazione, lasciamo tutto in ordine e saliamo sulla sinistra, secondo me troppo sulla sinistra se puntiamo al Ligoncio.
bombi verso la b.tta di Spassato
Non vediamo il bivio 250m circa sopra il rifugio, e sempre seguendo i segni CAI che puntano a sinistra, a mano a mano che siamo in quota con le lunghe e lisce placche al centro dell'anfiteatro sopra il Volta, il sentiero cede il passo ai residui di neve che iniziamo a pestare, ben vedendo la cima del Ligoncio sulla nostra destra. Ancora avanti finché troviamo la grossa freccia bianca e rossa che indica a sinistra il passaggio per gli ultimi 100m prima della bocchetta. Qui ci sono ripidi nevai che impediscono la salita, e nella parte all'ombra sono ancora tutti ghiacciati. Essendo noi un po' "sportivi" senza ramponi non c'è modo di salire.... ma vedo la possibilità di salire sulla sinistra al sole nel corridoio tra i nevai e la roccia.
b.tta di Spassato (2820m) o
passo della Porta
accesso alla bocchetta,
lato val dei Ratti 
Così, un po' a scaletta, un po' su roccia arrivo in cima.
Sono contento! Questo è uno dei posti dove ho sempre desiderato trovarmi: situato a cavallo tra la val d'Arnasca (bivacco Valli), la val Ladrogno (bivacco Casorate Sempione) e la valle dei Ratti, è uno dei crocevia fondamentali per trascorre soggiorni di trekking di più giorni in bivacchi di lamiera tra splendide e solitarie vallate, 2800m lontano da tutte le preoccupazioni e gli affanni cittadini. Giunto all'agognata bocchetta, metto il naso dall'altra parte e non vedo nulla!!!
lungo il pomeriggio!
L'afa ha radunato qui una spessa coltre di nubi e umida nebbia. Intravedo il passaggio che scende, scatto qualche foto e mi giro verso il Ligoncio per salutarlo quasi guardandolo negli occhi (la croce di vetta è in vista). Tornerò qui presto sia per passare da una valle all'altra (chissà quale, e venendo da chissà quale parte) che per togliermi lo sfizio, pancia a terra dalla cima, di far scivolare lo sguardo lungo il liscio granito della parete nord del Ligoncio, già ammirata dal basso del bivacco Valli più volte.
Scendiamo, siamo in rifugio alle 13 circa e facciamo passare il luuuuuuuuuuungo pomeriggio tra partite a carte, giretti, tagli di legna, riposini e tutto quel che di lento ripulisce l'animo dalle troppe scorie cittadine.
Verso le 16.30 incontriamo un vero califfo della montagna: un giovanotto sui 25 anni che dalla mattina è salito cercando (e trovando) il sentiero che arriva al Primalpia percorrendo in quota il lato nord della valle dei Ratti. Poi, dal Primalpia, ha percorso la valle dei laghetti ammirandoli dall'alto, ed è arrivato al Volta. Totale: 2700 metri di dislivello positivo. Scende dallo scalone a Frasnedo chiudendo il giro. Bravo! Lui sì.

Domenica (giorno#3): bivacco Primalpia, chiusura della valle e discesa
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Lasciamo tutto in ordine a un'ora più che decente, firmiamo il registro degli ospiti, salutiamo il Volta, e ci muoviamo verso il Primalpia (1980m).
baita sopra "il Mot" con vista
sul Primalpia.  In fondo,  in ombra,
il passo per la Valtellina
e per il bivacco Bottani-Cornaggia
Prima di inziare la discesa dal Mot occorre tenere la sinistra e traversare cercando di mantenere la quota. Dato che abbiamo perso il sentiero, avanziamo ravanando tra i rododendri prima di ritrovare i segni del sentiero che risale la valle dei laghetti per scavallare una piccola morena (fornita dell'ausilio di una catena) che ci fa lasciare la valle dei laghetti per arrivare all'ultimo pezzo del traverso prima del Primalpia.
Da qui il panorama sopra il Volta è splendidamente completo. S'ammira tutta la bellezza della parte nord della valle dei Ratti. Ritroviamo il bivacco Primalpia come lo ricordavamo, pieno di confezioni di caffè e ben fornito del resto. Questo posto è gesito dal CAI di Novate Mezzola ed è sempre aperto. Chi ha dormito qui ci conferma che la stufa funziona e c'è anche una recente e buonissima fornitura di legna. Ritrovo anche la firma e il raccontino del luglio 2010 quando sono stato qui l'ultima volta con amici del gas Pavia e il socio S.E.I. Adriano.
bivacco Primalpia (1980m)
Qualche foto e scendiamo lungo il bel bosco del lato in ombra della val dei Ratti fino al fiume e al bivio per il rifugio Volta. In breve tempo siamo a
Frasnedo dove pranziamo e facciamo l'ultima scopetta.
Arriviamo a Verceia, e davanti a una birretta e a un caffè ci salutiamo: chi scende in bici per dare inzio a una breve vacanza in Engadina, chi si fa accompagnare a Milano in auto, chi dorme distrutta, chi torna come è venuto: tutti ci diamo appuntamento alla prossima.
Viva la valle dei Ratti!
Viva il Presidente!
Viva il S.E.I.!
CP

4 commenti:

  1. Splendio giro!
    Qui le altre foto

    https://picasaweb.google.com/115431351609925178334/201307RifugioVoltaBocchettaDiSpassato?authuser=0&authkey=Gv1sRgCOeG6eb-r-af9wE&feat=directlink

    A presto!
    CP

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  2. Report maestoso ... altre foto: https://picasaweb.google.com/105798544925544299949/VoltaValDeiRatti?authuser=0&authkey=Gv1sRgCJ_ssaX82rD4CA&feat=directlink

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  3. Bel giro. Solo una precisazione. La bocchetta di spassato non è la porta, che invece è più in basso di circa 100 m e collega val ladrogno e val arnasca.

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