sabato 22 febbraio 2014

val Chironico, verso l'alpe Sponda ma respinti...

Questo è il primo fine settimana di tempo bello dopo un mesetto di un sacco di neve in alto, e pioggia costante nei fondovalle... La voglia di muoversi è tanta. 
bassa val Chironico, al sole
Dopo una piacevole conversazione con il capannaro del rifugio alpe Sponda, "eh sì, mi farebbe comodo che qualcuno andasse su a vedere la situazione...ma può essere una bella avventura arrivarci!", io, Steacco e Niccolò (compagno di merende dei tempi universitari nonché climber e, all'occorrenza, hiker) decidiamo che vogliamo tentare questa avventura, e così in una bella mattina di sole lasciamo l'autostrada a Faido per entrare in val Chironico, la prima ampia valle dopo i tanti, e noti, "buchi"  lungo il lato orografico destro nella parte centrale della val Leventina. 
Sono già stato in alpe Sponda con Esteban e Giacomo, un po' di anni fa e ci tornerei volentieri. Da Chironico c'è un'unica strada da seguire per addentrarsi nella valle fino a che siamo bloccati dalla neve a quota 840m circa.
sentiero ripido pieno di neve (qui dura)
 Prima di Valle e dell'inizio del sentiero ci sono altri 100m di dislivello da percorrere sulla neve che riempie tutta la carreggiata fino al cartello, ben visibile, che invita a piegare a destra mostrando tutte le opzioni che la zona offre. Sono le ore 11.00, siamo in ombra, e qui la neve è piuttosto dura. Il sentiero sale ripido per tornanti e camminiamo a quasi 1m dal livello di esso: anche i pali con corrimano che delineano il bordo del sentiero sono quasi sempre sommersi. Si cammina bene risalendo il ripido costone. Siamo presto baciati dal sole in questa giornata fenomenale: quando si aprono gli squarci tra gli alberi sulla val Chironico si respira primavera. A un certo punto anche Steacco a Nicco si ciaspolano. La neve è sempre dura ma questo non è di conforto. So che è dal paese di Cala (1469m) che la situazione sarà chiara...
baite a Sgnoi (1250m) appena sopra il bivio...



Raggiungiamo le prime baite mancando l'appuntamento fondamentale del giro: a quota 1247m c'è un bivio. A destra si procede per Deir e per Golzengo, a destra si arriva direttaemnte a Cala. Visto che il tracciato è decisamente meglio battuto a sinistra, cosa facciamo? Lo seguiamo! Dimenticando che da sopra Golzengo occorre traversare tutta la vallata in alto prima di scendere a Cala... Ma tant'è. Raggiungiamo Deir (1400m) e subito dopo Golzengo (1441m) dove ci intratteniamo con tre giovani del luogo (due sicuramente sono pastori di stanza qui) che ci illustrano la strada: qui intorno e' tutto uniformemente bianco, l'unica traccia e' quella che si sono scavati per collegarsi al bosco e alle varie baite qui intorno (quella con gli attrezzi, la legnaia, ecc.).
Golzengo (1441m)
Raggiungiamo il bosco a quota 1500m e siamo già più in alto di Cala. Decidiamo di percorrere il bordo della valle del riale che separa Golzengo da Cala in discesa, e scopriamo che no way... Non si passa dall'altra parte (a meno di rischiare qualcosa...o più). Quindi risaliamo e ci portiamo vicini alla chiusura in alto della valle (quota 1600m circa) camminando a caso nel bosco, provando a seguire tracce causali di ciaspole di chissà chi e come, e cercando uno straccio di passaggio a sinistra per passare. Dal bordo della valle si vede Cala e si vede anche una flebile traccia di chi nei giorni scorsi ci è salito, ma raggiungerla ci pare impossibile. Quando ci si ferma a riposare lo sguardo spazia abbracciando a ovest il comprensorio e i suoi immobili signori: Pizzo dei Laghetti, Pizzo di Piancòi, Pizzo Barone e, dietro la costa di Cala, Pizzo Soveltra e ci si immagina più a nord il mitico Campo Tencia.
Cala (1469m) e i signori della zona

E' ormai già l'una passata e ci convinciamo che ci siamo persi la possibilità di provare a raggiungere l'alpe Sponda...Peccato! Poiché i pastori ci hanno detto che a Doro c'è un bivacco proviamo a portarci da quell'altra parte della valle ma anche lì, traversare in alto è quasi impossibile per la presenza di tanta neve che inizia a mostrarsi più cedevole ora.
Pranziamo accucciati sulla neve in pieno sole, e ci incamminiamo per il ritorno. 
a caso, per il bosco...
Salutiamo i ragazzi giù a Golzengo e scendiamo verso l'auto. Incredibile quanto abbia ceduto la neve in queste ore centrali della giornata! Da 1400m fino all'ombra dei 1100m è tutto uno sprofondare a tutta gamba non appena si esce dalla traccia o si pestano i suoi bordi.
Alle 16.00 siamo di ritorno all'auto. Nonostante la delusione per il mancato raggiungimento della meta ben prima di dove pensavamo di arrivare, la compagnia e il luogo ameno completamente innevato hanno dato senso alla giornata.
Alla prossima!
CP

2 commenti:

  1. Bella giornata, ma peccato non essere arrivati più il là...
    Ecco le altre foto.

    https://picasaweb.google.com/115431351609925178334/201402ValChironico?authuser=0&authkey=Gv1sRgCKmduZDItM-6pgE&feat=directlink

    Ciaoooooooooooooo!
    CP

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  2. eh, beh, sarà per la prossima amigo! nicco

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