domenica 4 agosto 2013

rifugio Perucca - Col de Vofrède

In questo giro agostano siamo ben tre soci S.E.I. [Adriano, Andrea (PD), e CP] e ci dirigiamo verso le frescure valdaostane mentre il pavese è squassato dalla caldazza più umida. La meta del sabato è il rifugio Perucca-Vuillarmoz (2980m) in Valtournenche sotto una bella corona di montagne comprese tra il Colle di Valcornera (3072m) e il Col Bella Tsa (3044m) le cui vette principali sono la Punta di Fontanella (3382m) e il Monte Dragone (3354m). Arrivare al Perucca non è niente male: si attraversano luoghi piacevoli, la vista spazia sempre, si passa in diversi luoghi dove sostare più o meno comodamente. 
inizia la salita!
Lasciamo l'auto a Barmasse, una frazione di Valtournanche, attorno alle 11.00 del mattino e a circa 1500 metri di quota. La prima parte del sentiero è tutta ancora nel bosco. Mentre saliamo la vista si allarga fino a scorgere la bianca cupola della Gobba di Rollin (3902m) dietro a cui fa capolino la cima più occidentale del Breithorn. Arriviamo sotto la diga del lago di Cignara e gli alberi iniziano a sparire: da qui in poi si è sotto il Sole, che fortunatamente va e viene dietro le nuvole e la temperatura è decisamente accettabile. Facciamo sosta al rifugio Barmasse (2169m) dove numerose compagnie di persone fanno pranzo. Fin da qui si vede il Perucca tra le montagne già citate a nord del lago.
La chiesetta al limite nord del
lago di Cignara
Dopo una ventina di minuti riprendiamo il cammino lungo la strada che costeggia tutto il lago sulla sponda orientale. Incredibile colore è quello del lago di Cignara! Un azzurro acceso come avevo visto solo a Rosignano Solvay (ebbene sì...): che le rocce circostanti siano carbonatiche? In riva alla punta nord del lago ritroviamo la cappelletta che numerosi anni fa ci offrì riparo quando ci precipitammo giù dal bivacco Rivolta (2906m, sotto il Col de Fort) durante un lungo temporale. Raggiungiamo la malga al termine della strada, siamo a quota 2300m, e pieghiamo a sinistra, seguendo l'indicazione del cartello per il Perucca e i segni a terra. Andiamo piuttosto agevolmente fino alla base della cascata che si deve aggirare sulla sinistra. Numerosi laghetti si trovano nei paraggi. In cima alla salita si trova il bivacco Manenti (2790m), un dignitoso lamierotto da due posti (volendo tre) che ha spazio solo per le due brande e le coperte. Facciamo pausa a base di melone e un po' di affettato.
rifugio Perucca sotto
il Monte Dragone
Il Perucca dista solo 100m e li copriamo mentre arriva un bel temporale! Entriamo che inizia la grandine... E' un bel rifugio il Perucca-Vuillarmoz, può contare su un impianto micro-idroelettrico che permette addirittura il riscaldamento dell'ingresso dove si lasciano gli scarponi. Dalle 16.30 attendiamo l'arrivo della cena chi facendo un pisolino nell'unico stanzone da oltre 20 posti, chi dissetandosi con una birretta, chi con del thè. Paghiamo il ritrovarci qui nel numero imperfetto per qualunque gioco di carte sensato, e allora il tempo passa consultando libri di foto montane, chiaccherando con i gestori, passeggiando fuori non appena la pioggia cessa.
Col de Vofrède (tutto a dx)
visto dal Perucca
La cena è buona e abbondante, ci viene offerto l'ammazzacaffè. Non siamo soli, ci fanno compagnia due persone (serie) che domani percorreranno tutta la cresta tra i due Colli per salire sopra la Fontanella e il Dragone. Per essere il 2 agosto c'è ancora parecchia neve in giro, e forse questo, insieme al tempo ballerino, sono il motivo della poca presenza di persone in rifugio.
La notte è di nuovo stellata e si va a dormire presto, verso le 22.00. Al mattino non sento i nostri compagni (per loro sveglia alle 4.30), e subito dopo colazione ritorna la grandine: ma è un attimo e dopo le 8.30 torna il sereno. Attendo invano Andrea per salire al Col di Vofrède (3131m) e verso le 9.30 mi avvio.
dal Col de Vofrède,
la vista sui giganti!
dintorni del Perucca:
Fontanella, Dragone
e Col di Valconera
Passo i due laghetti vicino al rifugio scendendo un po' prima di guadagnare la salita sul costone del Mont Rous (3242m). Vado a vista, non vedo segni né tracce sulla roccia, e avanzo tranquillo fin sotto il largo e pendente nevaio prima dell'arrivo. Il timore che il nevaio fosse ghiacciato svanisce non appena calco la neve, e così, aiutandomi facendo scalette con la punta dello scarpone, un po' alla bell'e meglio, in un'ora e 10min complessive dal rifugio, arrivo al colle e al cospetto del Cervino. Fantastico! Peccato che la sua cima sia coperta dalle nubi che scendono giù da nord. Dal Col di Vofrède la vista spazia dal Cervino al Liskamm e, dietro, i giganti del Vallese.
il ripido nevaio sotto il
Col de Vofrède
Mi appago di questo panorama mozzafiato, ritrovandomi ancora una volta, ora in perfetta solitudine, tra i giganti delle Alpi. Salgo anche un pochino verso la cima del Rous ma sta diventando tardi e quindi, più circospetto che all'andata, inizio la discesa fino al rifugio. Sul pezzo più ripido devo disarrampiacare fino a ricongiungermi sulla traccetta dell'andata.
Più sotto la neve iniza a smollare completamente e in un'oretta torno al rifugio dove i miei due soci sono in attività. Questa domenica di sole vede parecchia gente in giro.
la Gobba di Rollin all'orizzonte
Ritorniamo al Barmasse e quindi all'auto: il rifugio Perucca, l'ottima accoglienza ricevuta, gli scenari d'alta quota e lo scorcio sul Cervino fanno di questa, una gita dalle molte stelle S.E.I.
Viva il Presidente!
Viva il S.E.I. e la lunga estate che ci aspetta!
Alla prossima,
CP.

Nota: e con questa, il socio S.E.I. Adriano raggiunge Nike a quota 2 uscite nel 2013.

1 commento:

  1. Ecco le foto del giro!

    https://picasaweb.google.com/115431351609925178334/201308ColDeVofredeRifugioPerucca02?authuser=0&authkey=Gv1sRgCIzTsde0m-WRuwE&feat=directlink

    Alla prossima!!!
    CP

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