sabato 4 gennaio 2014

Jabal Umm ad Dami

Siamo a gennaio e i post sono pieni di neve e ghiaccio, colori come il giallo ed il rosso sono solo un ricordo dei mesi estivi, ma non poniamo limite alle risorse dei soci SEI... Il sottoscritto (Andrea) ha deciso di seguire una meta differente e di recarsi nel deserto della Giordania insieme ad un gruppo di amici. Qui sotto vi descrivo una delle escursioni che abbiamo intrapreso.

Dopo lo spettacolo di un tramonto di fuoco passiamo la notte sotto le stelle del deserto prima che le luci dell'alba cambino rapidamente il paesaggio. Le ombre si colorano di rosa prima di scomparire nell'azzurro. La giornata è tersa e ci prepariamo per l'ascesa alla più alta cima della Giordania, lo Jabal Umm ad Dami (m. 1854), situato al confine con l'Arabia. Abbiamo passato una notte in un accampamento beduino nel Wadi Rum, a circa mille metri di quota, e da qui a bordo di due jeep partiamo verso sud per raggiungere la base della montagna, dopo aver mangiato nelle tende una piccola colazione a base di pane, hummus, olio e spezie.

Siamo seduti sulle jeep allo scoperto ed il vento è tagliente. Le cime del Wadi Rum, che sembrano irreali dolomiti in un mare di sabbia, sfrecciano davanti a noi mentre le sabbie rosse del deserto giordano diventano sempre più gialle. Non sappiamo quale sia l'aspetto della nostra meta e cerchiamo di indovinare quale delle cime che ci circondano sia abbastanza alta da essere la maggiore di Giordania.

Impieghiamo un'ora e mezza per raggiungere la nostra meta, ma alla fine, dopo aver attraversato molte valli, arriviamo al punto di partenza dell'escursione. Tuttavia, una serie di anticime nascondono la vetta, lasciandoci ancora dubbiosi su come sarà la salita, e questo, purtroppo, scoraggia alcuni del nostro gruppo ad intraprendere con noi la salita. Per rinfrancarli i beduini offriranno loro un the alla menta ristoratore nell'attesa del nostro ritorno.

Il grosso del gruppo procede, ma la partenza è subito difficoltosa. Una serie di placche lisce, arrotondate da vento e sabbia, richiedono un minimo di attenzione per essere superate, ma veniamo presto ripagati dal panorma che inizia subito ad aprirsi abbracciando le valli che abbiamo attraversato, ora illuminate da una intensa luce rossa riverberata dalla sabbia. Il sentiero prosegue ripido senza tregua. Una stretta incisione permette di superare aiutandosi con le mani un gradino di rocce e guadagnare l'ampia cresta.

Ora si vedono le due anticime che precedono la vetta. Il sentiero è ancora lungo ma la pendenza è minore rispetto alla prima parte della ascesa. Alcuni del nostro gruppo sono già contenti di quanto hanno fatto e si fermano per ammirare il paesaggio. La prima anticima viene raggiunta superando una facile cresta, ma la vista dell'Arabia è ancora nascosta. Un secondo gradino ci permette di raggiungere la base della vetta e la seconda anticima. Non rimane che un ultimo sforzo. Il sentiero prosegue su sfasciumi di rocce rossastre fino alla sommità dello Jabal Umm ad Dami. Sulla cima le rocce cambiano colore e diventano nero-giallastre, davanti a noi si apre lo sguardo verso le innumerevoli catene montuose dell'Arabia avvolte da una lontana foschia.

Siamo arrivati in cinque: con me Adele, Anna, Pierangela e Thierry. Il silenzio ci accoglie per non dimenticare questo luogo.

3 commenti:

  1. Il link con le foto in HD.

    https://www.dropbox.com/sh/wsti4pqztsw2qak/3X6m6I47Q7

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  2. Figata questa gita. Potevi invitarci Globo!

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  3. Bella PD!
    Quella montagna sembra il Sella...

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