domenica 17 agosto 2014

Sas de Putia

Non posso vivere senza vedere le Dolomiti almeno una volta ogni anno. Gli ultimi raggi del sole sulle cime del Fanes rimangono uno dei paesaggi più belli delle alpi. Le case e gli hotel della val Badia cercano di rovinare questi colori, ma per ora non riescono ancora nell'impresa. In compagnia di Fabrizio, Enrico e Tommaso mi dirigo al passo delle Erbe, tra val di Funes e val Badia, per salire sulla anticima del Sas de Putia, la propaggine più settentrionale del gruppo Puez-Odle. In questo piovoso mese di agosto è il primo giorno di cielo sereno. Un particolare che non è passato inosservato ai numerodi turisti della valle...








...alla partenza è come nella piazza delle Erbe di tante città italiane, ovvero sembra un giorno di mercato con genti chiassose che sciamano per gli alpeggi ed i rifugi del passo. Tuttavia, basta alzare lo sguardo per capire che lungo la salita saremo in pochi.

Il percorso è un tratto della classica Alta Via numero due da Bressanone a Feltre. Il sentiero si mantiene sui prati del passo delle Erbe (2000) fino ai contrafforti del Sas Putia, quindi lo aggirara sulla destra e, rimanendo sospeso sopra la testata della val di Funes, raggiunge le Eores alla forcella del Putia (2357). La salita è facile e diretta tra i radi mughi della valle che conduce alla forcella. Qualche chiazza di neve lungo il sentiero testimonia l'insolito clima di questa estate. Alla forcella prendiamo la decisione. Mangiamo qualocosa e riprendiamo decisi per la salita che porta all'anticima.

In questi ultimi anni il sentiero per la anticima del Sas de Putia è stato ben sistemato e non presenta più difficoltà tecniche per la salita. Solo chi vuole raggiungere la cima (2875) deve essere preparato ad un tratto esposto su roccette facilitato da una corda fissa. Il sentiero si snoda per larghi tornanti risalendo la costa sud della montagna fino ad uno stretto canale (le mani sono d'aiuto nella salita) che ci permette di portare lo sguardo sull'intera val Badia (2716).

I miei amici si fermano qui contenti della vista già ampia. Io proseguo per lo strappo finale. Il sentiero piega ad ovest verso l'anticima, lasciando sulla destra la traccia che porta alla cima. I passi sono rallentati dalla quota, ma la meta è ormai vicina. Il sentiero guadagna l'ampia cresta tra cima ed anticima, mentre si aprono scorci mozzafiato verso il fondovalle distante più di mille metri, e quindi continua diretto fino alla croce che segna l'anticima (2813).

Dall'anticima la vista è notevole. Da ovest a nord: (Brenta, Adamello, Ortles, cime della Venosta,) cime del Brennero, Gran Pilastro, Vetta d'Italia e Pizzo dei Tre Signori.








Da est a sud: (Croda del Becco,) Croda Rossa, Fanes, La Varella, Conturines, Tofane, Pelmo, Civetta, Marmolada, Sella, Puez, (Sasso Lungo, Scilliar).







Soddisfatto ed inebriato torno a valle correndo d'un fiato la discesa fino alla forcella e, dopo una sosta per mangiare, giù fino al passo delle Erbe per bere un meritato succo di Sanbuco e ritrovare i miei amici.

2 commenti:

  1. Bravo Andrea! Che dire....tutta un'altra vista rispetto a due anni fa insieme, eh?
    CP

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  2. bel report ma soprattutto belle foto!
    MP

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