domenica 3 luglio 2016

bivacco Chentre - Bionaz in Valpelline

Il clima in pianura invita all'alta quota, e quale posto meglio della val d'Aosta per lasciarsi alle spalle umido e caldo?
soave lo scenario dei 1900m
Il posto scelto è il bivacco Chentre-Bionaz (2530m), in Valpelline sopra il comune di Bionaz sul lato nord-ovest della Becca del Luseney (3502m), il colosso locale. Il sentiero parte dalla strada per raggiungere la diga del lago di Place de Mulin: lasciamo l'auto proprio vicino al cartello per scendere dalla quota 1691m a 1616m al piccolo abitato di Puillayes del quale spicca la cappelletta e le arnie delle api che scorazzano libere nella zona a una 20ina di metri dalla carrareccia.
quota 2000m, e l'attraversamento
Da ora si inizia a salire nel fresco bosco di alti abeti. Poco dopo incontriamo il bivio per la 'direttissima' al bivacco: una scelta da non fare (vedere qui per i dettagli) a meno di non sapere esattamente cosa si fa. Teniamo quindi la destra, e proseguendo ci inoltriamo per una valletta che punta a sud verso il colle di Montagnaja. Non ci sono mai stato, ma mi sono bastati i racconti degli amici che una quindicina di anni fa hanno traversato da Cuney a Bionaz. Dopo aver incontrato il bivio per il colle, teniamo la sinistra seguendo per il bivacco e saliamo nello scenario dei 2000m entrando in un'ampia vallata pietrosa e attraversata da un imponente ruscello piuttosto gonfio e che attraversiamo solo dopo aver impiegato qualche minuto per trovare un posto agevole per farlo.
parte alta de Comba des Arbières
bivacco Chentre-Bionaz (2530m)
Si torna sul sentiero che corre lungo il fiume per un tratto prima di piegare a sinistra per l'ascesa ai Praz de Dieu (2290m) dai quali si gode in uno scenario suggestivo e aperto tutto uno splendido scorcio sulla parte alta della Comba des Arbières e dei contrafforti ovest della Becca del Luseney. Aggiriamo i Praz  ci apprestiamo a percorrere l'ultimo tratto in salita piuttosto ripida fino al bivacco. Incredibile come, qua e là, ci siano ancora larici, e come i più resistenti di essi si siano arrampicati fino a quota 2500m. Segno del clima che cambia, ma pensiamo che qui tra 20 anni sarà bosco.
Mont Morion (3487m) e Mont Gelè (3518m)

Arriviamo al bivacco, catturati dalla sua curiosa sagoma. Lo hanno costruito degli olandesi che frequentano abitualmente il fondovalle della Valpelline durante il periodo estivo portando i bambini "in colonia". Passiamo il primo pomeriggio chiaccherando con dei locali che sono saliti qui a pranzare e a godersi il fresco. Sopra il bivacco sta un colle (senza nome, a quota 2900m circa) che sarà la nostra meta di domani mentre sulla sinistra del bivacco si intuisce il percorso da fare per salire sulla Becca del Luseney guadagnando il suo ghiacciaio sul lato nord.
il bivacco e il suo ambiente
A ovest la vista sul Grand Combin è preclusa dalle belle guglie frastagliate del Mont Morion (3487m) e, più dietro, dal Mont Gelè (3518m). Si sta bene, ed essendo la struttura molto "basic" rispetto agli standard di media quota ticinesi, la seconda parte del pomeriggio scorre altrettanto morbida giocando a carte (siamo nel numero perfetto per esse).
All'interno del bivacco ci sono due tavoli, stoviglie e posate, un canovaccio e poco altro. Occorre avere dietro il fornello per farsi qualcosa di caldo. Ci sono una dozzina di posti letto nei due pianali contro la parete, e sopra le sculture dell'artista olandese Arjen Bakermans (il mecenate di questo posto) altri tre-quattro. 
i "volti" di Bakermans e l'alcova degli amanti
Qui, nel sito ufficiale, la storia del bivacco è ampiamente documentata. L'unico problema che ci può essere, se non c'è la neve, è la mancanza di acqua: non c'è fontana e noi troviamo a circa 50 metri fuori dal bivacco verso il colle un ruscello di scioglimento che ci consente di pulire per bene le stoviglie.

domenica mattina, in ombra la via per il colle a 2900m
Ci riposiamo di gusto, e al mattino seguente dopo la colazione, mentre uno di noi presidia il locale, gli altri si incamminano verso il colle al quale arriveranno dopo aver superato, con qualche difficoltà qualcuno senza ramponi, e qualcun'altro più previdente senza grossi problemi, i parecchi accumuli di neve ancora dura nelle prime ore della mattinata. 
a dx la via per il Colle di Livournea (2838m)
La vista da 2900m è bloccata a destra dai contrafforti nord della Becca del Luseney, e a sinistra dal Mont Dzalou (3007m) che permette di vedere giù Place de Mulin, ma decidiamo che è troppo culo salirci e desistiamo. Davanti a noi, verso est, sta lo scenario che porta al colle di Livournea (2838m) ove andiamo sempre quando soggiorniamo al Rebulaz, sul lato opposto della Becca del Luseney.
Scendiamo e rimettiamo tutto a posto prima di dirigerci nuovamente, lungo l'itinerario dell'andata, all'auto e alla caldazza del fondo valle: la birretta pomeridiana presso il bel locale dell'alpe Rebelle a Bionaz ci offre, temporaneo, valido ristoro.
Evviva il Presidente!
Evviva il S.E.I.!
E alla prossima.
CP

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