venerdì 21 agosto 2015

bivacco Casorate Sempione e bocchetta di Spassato

Codera (825m), vista dopo il bivio Tracciolino - CS
Esiste un punto preciso svoltato il quale si esce da una delle più classiche passeggiate lombarde, ci si lascia alle spalle il vocìo dei "merenderos" delle gite in giornata qui a Codera, e ci si immerge in un maggiore silenzio e intimità con quanto di splendido i dintorni offrono. Questo punto è la rapida svolta sulla destra a scendere verso i due ponti seguendo i cartelli che indicano la direzione per il Tracciolino oppure, come nel mio caso, per il bivacco Casorate Sempione (CS): mentalmente la gita inizia ora.
Sono salito qui a Codera (825m) con Stefano e Silvia, partendo da Mezzolpiano alle 9.30: con loro mi vedrò domani, soggiorneranno al rifugio Brasca del CAI Milano.
lo spunzone del CS, da In Cima Al Bosco

Passati i due ponti, iniziano gli oltre 450m di salita che non molla un attimo attraversando il bel bosco di betulle che, rimpossessatosi degli antichi pascoli, costella tutta la verdissima costa attraverso cui si accede alla val Ladrogno. La meta di quest'oggi si trova nella parte medio-alta di questa valle, solitaria e incantata laterale della val Codera. E' il bivacco di lamiera CS, che se ne sta sotto uno spunzone di roccia attorno ai 2100m: un punto di sosta molto apprezzato dai climbers che si cimentano con lo spigolo ovest del Sasso Manduino. Per gli escursionisti come me questo è un posto di sicuro fascino da cui far iniziare meravigliose, e impegnative, traversate attorno ai graniti del circondario per le valli dei Ratti, di Arnasca e, questo è il sogno di una prossima avventura, poter raggiungere la val Masino e poi su, su, fino alla val Bregaglia.
falsopiano d'ingresso in val Ladrogno
Torniamo a noi, e alla salita dai due ponti di Codera: contando anche gli accessi in giornata, sarà la quinta-sesta volta che vado a In Cima al Bosco, pregevole poggio a 1268m nel quale, durante gli anni, abbiamo assisitito alla trasformazione del suo vecchio e diroccato ricovero per gli animali in baita. Anche questa volta, come sempre, la trovo molto bella, sbarrata e disabitata. Comunque la fontana antistante e il panorama sul Legnone e sul Lario invitano sempre alla sosta. Passo qui placidamente una quarantina di minuti. Conosco molto bene la posizione del Casorate Sempione, fa capolino dalla cima degli abeti, e inizio a fotografarlo. Non lo rivedevo da così vicino da 6 anni. I tempi di percorrenza dicono che da Codera a qui sono salito in 1h.
bivacco Casorate Sempione (2100m)
Ora inizia la parte rilassante della gita con il placido inoltrarsi per la val Ladrogno, procedendo in falsopiano e sempre nel bosco verso l'attraversamento del torrente a quota 1500m circa. Pensavo, data la caldazza record di questa estate 2015, di non trovare molta acqua salendo, e invece ce n'è molta che scende nei letti dei torrenti verticali alla mia destra, e ne troverò ancor di più proprio ove si attraversa il gonfio torrente della valle, 100m sotto la baita con gli asini a quota 1600m. Inoltre, sappiano i lettori, appena sotto il bivacco è indicato dove prendere il liquido essenziale.
Dopo la baita con gli asini (ne conto tre, quasi sorpresi nel vedermi) la salita continua ripida per qualche centinaia di metri di dislivello, restando tutta nel bel bosco ora di larici e abeti. Quando termina il bosco siamo a quota 1800m circa, e subito si trova dipinto su roccia l'incrocio a tre con il sentiero per la forcella di Pianei che dà accesso alla sfasciata val Salubiasca: ho percorso una volta con Nando la sua dirupata discesa verso Bresciadega, in val Codera, e non ne conservo un buon ricordo...
brume del mattino e Pizzo di Prata (2727m)
Proseguo per il CS, e ora il sentiero si indovina in mezzo all'erba alta che, a tratti, è alta davvero. Ma non ci sono dubbi sulla strada da seguire: si accede al Casorate girando alla destra del roccione sul quale è poggiato. Se proseguissi circospetto, troverei i segni sulle rocce ma questi conducono per un giro un po' più largo mentre la voglia di arrivare mi spinge a tagliare (e a ravanare per ginepri e rododendri...).
Sono al bivacco, e sorpresa!, non sono solo: è la prima volta che mi capita di trovarci qualcuno ma, vista la data di calendario, non è poi una cosa così insensata...
la meraviglia di roccia attorno
Alle ore 17.00 sono dentro, sono ripartito da In Cima al Bosco alle 13.50. Dividerò il posto con un simpatico uomo del comasco che sta in giro da una settimana con uno zaino gigantesco e che mi dice che nel 2010 il bivacco è stato chiuso(!) per delle operazioni di manutenzione e ripristino: in effetti i materassi e le coperte sono nuovi e fa bella mostra di sé un armadietto di legno leggero con due antine contenente utili suppellettili da cucina, piatti, qualche posata, tazze e bicchieri. Poca roba, ma essenziale per poter cucinare se si ha con sé il fornellino. Verso le 18.00 arriva un altro personaggio con un bel cane. Deve aspettare domani alcuni amici del circondario che salgono qui e prendono la bestiola mentre lui fa il Sasso Manduino. Iniziamo i preparativi per le frugali cene individuali quando, ormai è quasi buio, verso le 20.30 il quadro delle presenze si chiude con un giovanotto, Luca, di Valenza Po. Nessun problema per la notte, il bivacco conta 9 comodi posti letto.
valle d'Arnasca: Pizzi dell'Oro e Sfinge
Il giorno dopo, alle 8.00 siamo fuori: sale con me il giovane di Valenza Po. Lui va in valle dei Ratti, mentre il mio programma è variabile e dipende dal meteo. Non butta bene: la magnifica bruma che sovrastava il fondo valle alle 7.00 si alza, e non lascia speranza... anche chi doveva fare il Manduino attende la schiarita (che non arriverà) stando in bivacco. Tra nebbia, e i pochi squarci di sole, saliamo oltre il Casorate Sempione. Il sentiero, sempre segnato, attraversa poco sopra il torrente e si porta sulla destra idrografica, lato ove sta l'imponente cornice di creste di granito grigio chiaro che separa la valle Ladrogno dalla valle d'Arnasca. Ho sempre voluto trovarmi a cavallo tra queste due per scendere poi al bivacco Valli (ma vedendo alcune relazioni, è meglio forse farla a salire dal Valli...).
"la Porta" ovvero il passaggio per la valle d'Arnasca (2700m ca)
Man mano che saliamo si delinea meglio il profilo delle creste, le scruto per indovinare il punto di passaggio... Verso i 2500m il sentiero non continua più sulla corta erbetta ma si inizia a calpestare la nuda roccia. C'è una salita un po' ripida quasi a ridosso della gigantesca parete. Lascio lo zaino, tanto so che dovrò tornare di qui: la nebbia non invita ad azzardare di scendere per un sentiero nuovo, e pare anche che dal pomeriggio arrivi la pioggia. Procedendo, sembra che la bruma si diradi e a un certo punto, verso i 2600m, alla nostra sinistra sembra che vi sia "un'autostrada" per andare a guardare giù verso la valle d'Arnasca e la val Masino. 
Pizzo Ligoncio (3032m) e Sfinge (2802m)
Così è, e mi trovo subito investito dalla bellezza del paesaggio con una sfilata di cime note da togliere il fiato (Sfinge, Ligoncio, Porcellizzo, Turbinasca...le più imponenti del circondario sono sotto le nuvole). Ma evidentemente questo non è il punto ove scendere di sotto, e allora ci rimettiamo in marcia. 150m più in alto lo trovo: il collegamento per la valle d'Arnasca sta ben dipinto su sasso come avevo visto in precedenza in rete. Splendido! Non vedo l'ora di sbucare di qui salendo dal Valli, ma non è questo il giorno. Mi limito a fotografare l'attacco della discesa. A giudicare da quanto vedo in rete questo passaggio si chiama semplicemente "la Porta".
il "muro" e le inconfondibili pietre della b.tta di Spassto
Giusto il tempo di un saluto al bivacco Valli che, di tanto in tanto, occhieggia tra la nebbia e via!, su per altri 60-80m verso la bocchetta di Spassato. Riconosco da sotto il "muro" che ne delimita i lati: dietro sta la val dei Ratti e la val Ladrogno qui, da dove provengo. Magnifico ritrovarmi qui di nuovo. Saluto Luca che si dirige a Verceia passando per il Primalpia, e torno indietro anche io: il giro inizialmente pensato di più giorni si è compresso, ma è stato comunque di tanta soddisfazione. Ripercorro la lunga strada del ritorno: alle 16.30 sarò nuovamente a Codera per la birretta all'Osteria Alpina con Stefano e Silvia, di ritorno anche loro da un pregevole giro attorno al Brasca.
bocchetta di Spassato (2820m)
E con questa, come ho ripercorso dal libro del bivacco, sono quattro volte che sono salito al Casorate: le precendenti nel 2006, 2008 e 2009. E come ogni volta che ritorno da questi magici posti, già sogno la prossima avventura ancora circondato in splendidi scenari granitici, remoti e carichi di fascino.
Evviva il Presidente!
Evviva il S.E.I.!
CP

1 commento:

  1. Ecco qui le altre foto del giro

    https://picasaweb.google.com/115431351609925178334/20150822BTtaDiSpassato?authuser=0&authkey=Gv1sRgCLfG15eewu3xtgE&feat=directlink

    Alla prossima!
    CP

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