domenica 2 agosto 2015

valle d'Ayas - rifugio Mezzalama

inizio del sentiero, lastricato
Per questo terzo giro in un mese alla volta della val d'Ayas, parto dal pavese sempre sul presto ma in compagnia di un socio d'eccezione con cui non condividevo escursioni dal viaggio in USA (2011-08): l'infaticabile Sandro. La caldazza in val padana ha mollato un po', ma ritrovarsi a Champoluc alle 8.30 con una temperatura attorno ai 10 gradi dà comunque un gran sollievo...
Questa volta andremo fin sotto la testata della val d'Ayas, al cospetto dei giganti che la chiudono e in prossimità dei ghiacciai venati da profondi crepacci: ci immegriamo in un ambiente solenne e severo.
Pian di Verra Inferiore (2069m)
La meta di oggi è il rifugio Mezzalama, ove, sempre con Andrea, sono già stato una decina d'anni fa: luogo di partenza per itinerari alpinistici sul Polluce e sul Castore.
Dopo il caffè, il gruppetto si compatta e parte alla volta di St. Jacques. Trovato posteggio molto in basso (1650m circa) iniziamo l'avventura. Il cartello che incontriamo 100m più su dice che per il rifugio Mezzalama (via sentiero 7/7A) ci vogliono 4 ore e mezza, e in effetti il giro da fare è parecchio lungo... Non sembra ma è così.
L'inizio del sentiero è tutto nel bosco e, per la prima parte, perfettamente rifatto su comodi scalini di sassi: una lastricatura composta da pietre che possono risultare perfettamente levigate e scivolose(!), e ciò, come avverte ayastrekking.it (escursione n.13), è imputabile all'elevata frequentazione della parte bassa del sentiero. 
i giganti occhieggiano sul lago Blu (2219m)
La prima parte della salita è comunque al fresco e si svolge nel piacevole silenzio che circonda questi luoghi, silenzio interrotto solo dal volo di un elicottero. Quando i giganti iniziano a far capolino dalle fronde dei larcici capiamo che siamo quasi presso il Pian di Verra Inferiore (2069m) dal quale si gode di uno scenario maestoso sui 4000 del circondario: pare di toccare con mano la Roccia Nera, il Polluce e il Castore. Ma è ancora lunga arrivarci... Attraversato il lungo pianone si prosegue su sentiero ancora punteggiato di larici fino al lago Blu (2219m), una bellezza dalla quale si vede da vicino l'inizio del morenone al termine del quale stanno il rifugio Mezzalama e l'inizio dei ghiacci. Intanto si ode ancora il rumore di elicottero che passa...
la morena seguendo la quale si giunge al Mezzalama
Qui al lago Blu diversi gruppi di persone si godono la mattinata facendo il bagno e altrettanto numerosi gruppi proseguono lungo il sentiero che non sale diretto sulla morena, ma tiene la destra e l'aggira. Per un pezzo lo sguardo dà sul fondovalle e, prima di attraversare un robusto ponte di legno, non si può non ammirare le montagne attorno a Champoluc e indovinare i valloni dei paesini walser di Mascognaz e  Cuneaz, teatro delle due precedenti escursioni S.E.I. a luglio.
c'era una volta un ghiacciaio...
Il tempo di salire su un crestino che subito si ridiscende da esso per entrare nel Pian di Verra Superiore (2350m-2385m), presso il quale, nella parte bassa, si pasciono placidi gli armenti di una cospiqua mandria in uno scenario bucolico molto suggestivo. Prendiamo un bivio sulla sinistra segnato dal tipico cartello giallo valdostano e ci alziamo rapidamente. Questo è l'inizio dell'ultima parte di sentiero, la più dura... Prima della fatica, faccio riposare lo sguardo posandolo ancora sul bel Pian di Verra Superiore, del quale ora apprezzo meglio i due pianori che lo compongono.
A partire da quota 2700m si passa dall'altra parte della morena. Davanti a me lo scenario dei 4000 si è allargato a ovest e si possono ammirare le cime della parte orientale del Breithorn. Si risale ora al  cospetto del fu Gran Ghiacciaio di Verra costeggiando un vallone la cui conca e le cui piccole pietre grigiastre testimoniano la presenza dell'imponente ghiacciaio che, come un braccio proteso e fino a non molti decenni fa, si allungava per lambire le sponde del lago Blu di sotto. 
l'ulitma, ripida, salita
Saliamo, saliamo, sotto il sole inclemente nel tentativo di avvicinare quel che vediamo da tempo anche se la distanza non sembra diminuire: dai 2700m, infatti, si scorge bene il rifugio Mezzalama (3004m) in fondo alla cresta davanti a noi. In circa 4h o poco più siamo al rifugio e iniziamo a rilassarci. Ci troviamo circondati da uno scenario alpino di prim'ordine, la vista dei seracchi, il Castore lassù lontano e l'aria pungente che soffia dal ghiacciaio sono le testimonianze più dirette dell'ostilità dell'ambiente circostante. Mi piacerebbe essere portato sul Castore, questo sì che, dei 4000 "facili", inizia a essere non banale: gli oltre 1200m di dislivello da fare prima del crestino di vetta richiedono preparazione. 
in fondo, la punta del Castore (4228m)


rifugio Mezzalama (3004m)
Entriamo nel rifugio, facciamo pranzo veloce e dopo circa un'oretta dall'arrivo scendiamo per la stessa via della salita, tranne che dal Pian di Verra Superiore teniamo la sinistra e scendiamo a St. Jacques lungo la strada battuta e usata anche da un servizio jeep per i più pantofolai. Sentiamo ancora l'elicottero...e lunedì mattina Sandro ci gira l'articolo da La Stampa che racconta degli incidenti occorsi ad alpinisti sul Breithorn...avremmo preferito che fossero gruppi di turisti presi e portati sui 4000 di qui...
Dopo il birrino di rito, ci salutiamo e noi prendiamo la via di casa mentre Andrea, fortunello, resta ancora fino alla mattina.
los amigos sulla via del ritorno
Gran bel giro! Gran begli scenari!
Un bel ritorno al Mezzalama, sempre sotto i benauguranti auspici del Presidente che ringrazio. E grazie anche a Sandro! Speriamo di incrociarci più spesso sui sentieri.
Evviva il Predidente!
Evviva il S.E.I.!
Alla prossima!
CP

1 commento:

  1. Altre foto del giro qui:

    https://picasaweb.google.com/115431351609925178334/20150802RifugioMezzalamaValDAyas?authuser=0&authkey=Gv1sRgCMT_tP-CkYOgnAE&feat=directlink

    Ciaooooooo!
    CP

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